Calcio italiano, occhi a mandorla. Anche il Parma è diventato cinese: il 60% delle quote del club emiliano è nelle mani della Desport Group, società cinese controllata da Jianh Lizhang, giovanissimo imprenditore operante nel campo dello sport business. Il 30% del club resterà in mano all’imprenditoria locale, mentre il restante 10% è controllato da “Nuovo Inizio” l’azionariato popolare fondato dalla cordata di tifosi che hanno “resuscitato” il Parma sepolto dai debiti. Di nuovo inizio, del resto, si tratta.
Chi è il nuovo presidente
Jiang Lizhang è un volto estremamente conosciuto in Cina. Un passato da giornalista sportivo, poi il passaggio allo sport business. Il suo primo grande affare è l’accordo di sponsorizzazione fra una marca di abbigliamento cinese e Luis Figo. É fra i primi 3 imprenditori dello sport cinese, assieme a Suning e all’ex NBA Yao Ming. Oggi è proprietario della Desports Group, colosso da 107 milioni di euro. Lizhang è entrato in contatto con l’Italia attraverso la famiglia Pozzo, con cui ha concluso l’acquisto del Malaga per una quarantina di milioni di euro. Ha quindi allargato il proprio giro d’affari: prima acquistando il 5% dei Minnesota Timberwolves (NBA), poi il 90% del Chongqin Lifan, infine i diritti tv di Champions League, Europa League e Liga da trasmettere in Cina. E il Parma? Il contatto è stato Hernan Crespo, che assume la carica di vicepresidente. L’idea era quella di aprire una scuola calcio, poi si è trasformata in un progetto ben più ambizioso. Acquisire il club.
Basso profilo, investimenti mirati
I tifosi del Parma siano sereni: la società è solida, ma non si aspettino chi sa quali grandi rivoluzioni. L’idea è di procedere con un basso profilo, sia per non stravolgere gli equilibri consolidati che hanno restituito la città ducale al calcio che conta, sia per non incorrere nel controllo del governo centrale cinese, da sempre molto attento su chi esporta capitali all’estero. Il Parma è un investimento a titolo personale del businessman cinese, che non entrerà cosi in conflitto con le direttive emanate dal Partito Comunista Cinese. Quindi molta calma. Investimenti mirati, valorizzazione del marchio, e gestione sportiva intatta. D’Aversa non si tocca, così come Carta che resterà AD. Faggiano continuerà il suo percorso come direttore sportivo, mentre Hernan Crespo assumerà il ruolo di vicepresidente e uomo-immagine del club. In questa ottica, l’avvento della società cinese è visto a Parma come un’opportunità di crescita, piuttosto che un ritorno allo sfavillante passato, che però è costato, in seguito, anni e lacrime amare. Li Zhang ha già i primi obiettivi: riacquistare il centro sportivo, investire sui giovani e consolidare la società. Se poi arriverà la promozione, tanto meglio.
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