Paredes alla Juventus e... scusate il ritardo. Lo stesso calciatore del PSG in una intervista rilasciata qualche anno fa a TNT ha raccontato alcuni aneddoti che lo hanno spinto lontano da Torino qualche anno fa. Un "no" dettato dalla convinzione, sua e di chi gli stava intorno, di non poter giocare in un centrocampo a cinque. Trasformazione, per la cronaca, avvenuta comunque anni dopo prima a Empoli e poi a Roma...

calcio
Paredes alla Juventus, scusate il ritardo. Nel 2011 gliela sconsigliarono….

LISBON, PORTUGAL - AUGUST 23: Leandro Paredes of Paris Saint-Germain and Serge Gnabry of FC Bayern Munich battle for the ball during the UEFA Champions League Final match between Paris Saint-Germain and Bayern Munich at Estadio do Sport Lisboa e Benfica on August 23, 2020 in Lisbon, Portugal. (Photo by David Ramos/Getty Images)
NO
Paredes era già da ragazzo un talento sul taccuino dei grandi club. Corre il 2011 e la Juventus aveva visto in lui il potenziale erede di Pirlo. Eppure, l'argentino ha detto "no" alla corte della Signora. "Mio padre mi ha sempre detto che avrei dovuto giocare a centrocampo a cinque. Io gli ho risposto che era pazzo. E così anche il mio agente. Gli disse che non potevo giocare lì. Nel 2011 un dirigente della Juventus voleva comprarmi e mi ha detto che sarei stato solo il sostituto di Pirlo in quel momento. Il mio rappresentante gli ha detto che non potevo giocare in un centrocampo a cinque e così sono rimasto a Boca. E poi... due anni dopo ho finito per giocare in un centrocampo a cinque".
EMPOLI
La svolta è stata ad Empoli: "Sono arrivato a Empoli e ho subito esordito contro il Napoli . Il giorno successivo, l'allenatore mi ha detto che mi voleva al centro di un centrocampo a cinque perché voleva un giocatore con le mie caratteristiche in quella posizione. Non avevo mai giocato in quella posizione, non avrei mai pensato di giocare in quel ruolo ma non l'ho più lasciato anche perché potevo vedere tutto il campo davanti e molte più opzioni".
ZENIT
Dall'Empoli alla Roma, quindi lo Zenit. Paredes svela sorridendo un nuovo aneddoto. "Il direttore sportivo mi ha detto che avrebbe voluto acquistarmi per tre anni consecutivi, ma io non ci sono mai andato. Quando l'affare si è concluso, dopo poco tempo si è fatto sotto il PSG, ma lui mi ha detto che non potevo andarmene così presto, dopo che mi aveva inseguito così a lungo. E non aveva alcuna intenzione di vendermi a breve. Infatti, sono rimasto altri sei mesi". Alla fine, però, ce l'ha fatta: è un calciatore della Juventus.
© RIPRODUZIONE RISERVATA