Africa contro America del Nord. Fosse uno scontro politico-economico, non ci sarebbe probabilmente partita. Ma se parliamo di Mondiale per Club, il risultato non è esattamente così scontato come si potrebbe pensare. Certo, solitamente la regina della CONCACAF ha la meglio contro chi rappresenta la CAF, ma le ultime edizioni del tornero hanno dimostrato che l’impossibile può accadere. E quindi i rossi marocchini del Wydad Casablanca, forti della loro seconda Champions League africana dopo quella del 1992, si preparano ad affrontare il Pachuca campione del Nord e Centro America. Chiaramente favoriti Los Tuzos (così soprannominati dal nome di un roditore tipico del Messico), che di Coppe Campioni ne hanno portate a casa ben cinque.
Keisuke Honda, la stella del Pachuca
E per quanto potrà sembrare strano, la partita tra queste squadre abbastanza esotiche presenterà ai tifosi italiani almeno un volto conosciuto. Si tratta di Keisuke Honda, che alla scadenza del suo contratto con il Milan si è accasato proprio al Pachuca. Per il giapponese la stagione d’esordio nella Liga MX è iniziata abbastanza bene, con tre reti in dodici partite di campionato e altrettante in quattro match di coppa nazionale. Ma non è certo così campato in aria che il club messicano abbia deciso di ingaggiare il trequartista nipponico anche e soprattutto in funzione della partecipazione al Mondiale per Club. Anche perchè per il Pachuca è la quarta partecipazione e le tre precedenti non sono esattamente andate benissimo. E se nell’edizione 2008 a eliminare i biancoblu è stata la Liga de Quito, sia nel 2007 che nel 2010 l’onore è toccato ai campioni africani: prima i tunisini dell’Étoile du Sahel e poi i congolesi del Mazembe, poi finalisti a sorpresa contro l’Inter.
Il Wydad Casablanca vuole stupire il mondo
Precedenti dunque che fanno ben sperare il Wydad Casablanca, che di passare da vittima sacrificale non ha proprio intenzione. E se i valori tecnici non sono esattamente simili, i marocchini punteranno a far valere la loro compattezza e l’organizzazione, che nell’ultima edizione della Champions League africana gli hanno permesso di superare avversari molto più quotati, come gli egiziani dell’Al-Ahly, otto volte campioni continentali e battuti in finale con un pareggio in Egitto e una vittoria di misura in Marocco, dopo aver perso lo scontro nel girone di qualificazione. L’allenatore Houssain Ammouta ha continuato l’ottimo lavoro del leggendario tecnico gallese John Toshack (ex Swansea e sopratutto Real Madrid) e porta negli Emirati una squadra che forse parte sfavorita, ma venderà cara la pelle. La vincente di questo scontro affronterà in semifinale il Gremio di Renato Portaluppi. Resta solo da vedere se avrà ragione la tecnica dei messicani o se i marocchini sapranno sorprendere il mondo…
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