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Ozil lascia la nazionale: “colpa di razzismo e mancanza di rispetto”

Mezut Özil, quando si parla di Turchia una mano sul cuore ce la mette sempre. La stessa mano, però, stretta ad Erdogan qualche mese fa, ha fatto parlare e non poco. E alla fine le conseguenze di quella storia lo hanno convinto a lasciare la...

Redazione Il Posticipo

Mezut Özil è un importantissimo membro della nazionale tedesca nella quale porta un coefficiente di qualità che pochi altri potrebbero garantire ma è molto legato alle sue origini turche; tanto che per una foto che lo ritraeva (insieme a Gundogan) a fianco di Erdogan si è tirato addosso molte polemiche. E di conseguenza, tra insulti e critiche, il risultato è stato uno strappo importante: Mesut Özil non è più un calciatore della nazionale.

LA STRETTA DI MANO - Sono stati molti a chiedere alla federazione tedesca di non permettere che venisse convocato in nazionale per i mondiali ma Löw ha fatto spallucce. D’altronde la foto era stata scattata ad un evento benefico a Londra, nuova città di Mezut, ma la foto è stata strumentalizzata da alcuni per ricavarne uno schieramento politico del fantasista dei Gunners. Dopo aver sopportato per tutta la durata del mondiale queste polemiche, a mente fredda, Özil sbotta su Twitter. Parte piano, spiegando il suo legame con le sue origini e quasi giustificandosi per la foto. Precisa di non essere un personaggio politico ma un calciatore e il gesto conviviale con il massimo leader del paese d’origine della sua famiglia è soltanto una forma di rispetto nei confronti della stessa e della Turchia. Il trentenne ha poi specificato che in altre occasioni ha stretto la mano ad altri capi di stato ma non per questo ne ha tacitamente appoggiato le politiche.

RITIRO DALLA NAZIONALE - Il fantasista dell’Arsenal prosegue prendendosela anche un po’ con i media, molti dei quali hanno additato tale foto come una delle cause dell’uscita dal mondiale della Germania. “Perché non hanno parlato delle mie prestazioni, o di quelle della squadra?” si chiede il tedesco. Alla fine, Mezut ricorda anche che un incontro, sebbene con la coopresenza di Angela Merkel, c’era già stato nel 2010 a Berlino in occasione di Germania-Turchia ma questo non aveva suscitato polemiche. Poi torna sulla foto: “qualora fosse stato il presidente tedesco non mi sarei comportato diversamente”. E alla fine la sorprendente decisione viene comunicata, sempre via Twitter. "Il trattamento che ho ricevuto dalla federazione e da molti altri mi fa desiderare di non indossare più la maglia della nazionale. Non mi sento il benvenuto e credo che si siano tutti dimenticati di quello che ho ottenuto dal 2009, quando sono stato convocato la prima volta. Non voglio essere il capro espiatorio di tutto. Sono tedesco quando vinciamo, ma sono un immigrato quando perdiamo".