La rivincita di Onana: “Mi aveva cercato un club italiano, ma ero di colore…”
È un periodo complicato per il calcio, sempre più bersagliato dall’emergenza del razzismo. André Onana ha rivelato che cosa significa oggi stare tra i pali sui campi di calcio di mezza Europa...
Redazione Il Posticipo
Portagonista in Champions con l'Inter. Onana si è preso la scena. E ha dimenticato, con la casacca nerazzurra addosso, un passato piuttosto triste. Qualche anno fa infatti l'estremo difensore nerazzurro aveva gettato un’ombra preoccupante sul futuro dei giocatori professionisti di colore che sono alla ricerca di affermazione nel grande calcio.
Il portiere dell’Ajax ha rilasciato qualche tempo fa un’intervista ai microfoni di NBC. “Nel mio primo anno all'Ajax abbiamo raggiunto la finale di Europa League contro il Manchester United. Dopo quella partita, il mio agente ha parlato con un club italiano che era interessato a me, ma poi mi hanno detto 'sei un gran calciatore, ma comprare un portiere nero sarebbe un problema per i nostri tifosi'. Ovviamente mi ha fatto male, ma alla fine meglio che non mi abbiano preso per quel motivo piuttosto che perchè non ero abbastanza forte per loro”.
ESSERE SE STESSO
Onana ha continuato a combattere ogni weekend sui campi da calcio: “Il razzismo c’è e va affrontato quasi in tutte le partite fuori casa”. Il portiere però non è disposto a cadere di fronte alle provocazioni dei tifosi: “Non lo faccio perché è quello che vogliono. Loro conoscono solo questo modo per ferirci. Non bado a qualcosa che non posso controllare. L'unica cosa che posso fare è essere me stesso", aveva spiegato qualche mese fa. E ora conferma: "Non posso cambiare quello che sono, perché dovrei preoccuparmene? Sono nero e africano e ne vado orgoglioso. E se a qualcuno non piaccio perché sono nero, non c'è problema. Sicuramente non me ne importa niente".