Si sconsiglia fortemente la lettura di questa storia agli amanti del calcio di una volta, ai cosiddetti nostalgici. C’è di mezzo qualcosa che potrebbe davvero ferire la sensibilità calcistica di qualcuno. Si potrebbe parlare di caduta degli dei, di deturpazione del mito e di tante altre cose. Il protagonista è Old Trafford, il Teatro dei Sogni. Uno degli stadi leggendari del calcio mondiale, palcoscenico su cui si sono esibiti e affermati tantissimi campioni che hanno fatto la storia. Un luogo dove la partita è una messa laica, un rito. Che però potrebbe assumere tutt’altra connotazione se l’ultima idea del Manchester United dovesse andare in porto.
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Testi dei cori scritti e cheerleaders: benvenuti all’Old Trafford 2.0
L’atmosfera a Old Trafford non è più quella di una volta? Al Manchester United hanno la soluzione: un tifo...all’americana.
L’atmosfera di Old Trafford non è più quella di una volta
Il preludio è un ragionamento realistico ed interessante. L’atmosfera di Old Trafford, diciamocela pure tutta, non è più quella di una volta. La crescita esponenziale dei fan dello United in tutto il mondo ha portato ad un allargamento della tifoseria pazzesco, ma anche ad una maggiore presenza allo stadio di tifosi “occasionali”, che magari hanno addirittura preso l’aereo per arrivare a Manchester. Nessuno si sognerebbe mai di mettere in discussione l’amore per i Red Devils di questi tifosi, ma dal punto di vista dello spettacolo, è evidente, qualcosa non quadra. Chi non vive lo stadio con frequenza non conosce i cori e non partecipa con la stessa intensità di chi invece entra da quei tornelli ormai da tempo immemore. E come risolvere la questione della scarsa “atmosfera” del tifo dello United?
Testi dei cori e cheerleaders?
Facile. Tra le proposte vagliate ci sono la stampa dei testi dei cori e l’utilizzo di cheerleaders e capitifo. Semplice e prevedibile immaginare svenimenti di massa alla sola idea da parte dello zoccolo duro della tifoseria dei Red Devils. Che è pur sempre quella che, giova ricordarlo, di fronte all’acquisto del club da parte del multimilionario americano Glazer ha preferito fondare un nuovo club, l’FC United of Manchester, piuttosto che assistere alla disgregazione dell’identità della leggendaria squadra. Logico quindi che l’idea della società di una “americanizzazione” del tifo all’interno di Old Trafford abbia creato un’alzata di scudi che rischia di porre fine all’esperimento ancor prima che inizi. La società però risponde con un dato di fatto difficilmente controvertibile: quando la squadra è in difficoltà, il tifo non è più in grado di trascinare i giocatori come faceva una volta. E ad un tipo di pubblico nuovo si risponde evidentemente con trovate alternative.
Supporter tradizionali contro turisti del tifo
Una coreografia artificiale, quindi, che non trova certo l’appoggio dei duri e puri, ma che potrebbe aiutare a coinvolgere di più chi si siede per la prima volta sui seggiolini del Teatro dei Sogni. Certo, un’iniziativa del genere non farebbe altro che cementare l’impressione che gli stadi britannici, tra prezzi e restrizioni varie, stiano sempre più perdendo il loro pubblico tradizionale, a favore di una nuova tipologia di supporter, il turista del tifo. Che come in un villaggio vacanze va coccolato e fatto divertire, anche se la squadra non gioca da stropicciarsi gli occhi. Cosa che, onestamente, allo United di Mourinho accade particolarmente di rado.
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