Okan Buruk guarda oltre. Il tecnico del Basaksehir Istanbul non si è soffermato sul risultato della serata contro il PSG (sconfitta per 5-1) . L’importante era dimostrare qualcosa di diverso rispetto a quanto accaduto poche ore prima. Il tecnico della squadra turca si è soffermato, in conferenza stampa, sullo stato d’animo del suo gruppo dopo il caso di razzismo che ha visto coinvolto il suo vice, Pierre Achille Webo e il quarto uomo, il rumeno Sebastian Coltescu. Le sue parole sono riprese da Le Parisien.
AMAREZZA – Una serata complicata e un gesto importante prima del calcio d’inizio. “Webo è stato espulso come sappiamo, il quarto uomo gli ha detto una parola inaccettabile. L’arbitro ha dovuto fare i conti con questa situazione. Dopo che la partita è stata sospesa, noi sentivamo il dovere di fare e mostrare qualcosa, essere solidali con Webo. I giocatori del PSG come Mbappé o Neymar sono stati solidali e hanno detto che non avrebbero giocato neanche loro, se ci fosse stato ancora quell’arbitro. Quello che è successo dopo negli spogliatoi è una decisione dei giocatori. Alcuni non volevano riprendere. Siamo una squadra e dovevamo restare una squadra. Abbiamo preso quella decisione. La UEFA ci ha aiutato posticipando la partita. Credo sia stato giusto. Abbiamo dimostrato al mondo intero che siamo uniti”.

WEBO – Il suo vice si è commosso. “Abbiamo visto le lacrime di Webo. Lo abbiamo sostenuto. Siamo stati con lui. Ma è qualcun altro che dovrebbe sentirsi male e mi riferisco alla persona che ha detto quelle parole. È lui il colpevole. Dobbiamo saper vivere insieme e fermare questo tipo di comportamenti, il mondo ormai è interculturale, ci convivono tantissime etnie”.
FUTURO – Il caso vuole che nella prossima sfida, il Basaksehir incontrerà il Gaziantep, allenata da un tecnico romeno. Marius Sumudica. “Non dovremmo catalogare tutte le persone nella stessa categoria. Lo conosco. Fa e anche bene il suo lavoro in Turchia. Ci chiamiamo, ci conosciamo. Molti giocatori rumeni hanno giocato in Turchia e continuano a giocarci. Non ci sono problemi. La colpa è di una persona, non di un intero paese”.
- Login o Registrazione