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O lo Jiangsu…o il ritiro: la bandiera dell’ex club di Suning lascia il calcio a trent’anni per amore della sua squadra

NANJING, CHINA - MARCH 01: Zhou Yun #5 of Jiangsu Suning and Marcelo Carrusca #11 of Adelaide United follow the ball during the AFC Champions League 2017 Group H match between Jiangsu Suning and Adelaide United at Nanjing Olympic Sports Centre on March 1, 2017 in Nanjing, Jiangsu Province of China.  (Photo by Visual China/Getty Images)

La rivoluzione cinese nel calcio è fallita e a pagarne le conseguenze sono sia i calciatori che i club. A farne le spese è stato anche lo Jiangsu, campione in carica dell'ultimo torneo e fino a pochi mesi fa di proprietà del gruppo Suning. E...

Redazione Il Posticipo

La rivoluzione cinese nel calcio è fallita e a pagarne le conseguenze sono sia i calciatori che i club. Dopo gli anni in cui l'input a livello politico era quello di investire, in patria come all'estero, per far progredire il movimento e con esso la nazionale, è arrivato lo stop da parte del governo. Dal punto di vista di chi scende in campo, si è abbattuta la scure del salary cap, imposto sia ai calciatori stranieri (arrivati in Cina proprio per guadagnare stipendi da favola) che a quelli locali. Per le proprietà invece la decisione ha portato alle dismissioni di alcuni asset.

BANDIERA - A farne le spese è stato lo Jiangsu, campione in carica dell'ultimo torneo e fino a pochi mesi fa di proprietà del gruppo Suning. Senza il supporto finanziario del gruppo che fa capo alla presidenza dell'Inter, non è stato possibile iscriversi al campionato, così come accaduto anche ad altri club che hanno fatto parte della Chinese Super League. Ma questa storia triste per i tifosi dei club che sono appena spariti, rischia di impallidire di fronte alla clamorosa scelta di Zhou Yun. Si tratta della bandiera del Jiangsu, che ha cominciato a tirare calci con le giovanili del club e che lo ha rappresentato come capitano nelle ultime, trionfali partite. E che ora, come racconta AS, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Una storia come tante, se non fosse che Zhou Yun ha appena trent'anni e quella di smettere è una scelta ben precisa.

 NANJING, CHINA - MARCH 01: Zhou Yun #5 of Jiangsu Suning and Sergio Cirio #11 of Adelaide United compete for the ball during the AFC Champions League 2017 Group H match between Jiangsu Suning and Adelaide United at Nanjing Olympic Sports Centre on March 1, 2017 in Nanjing, Jiangsu Province of China. (Photo by Visual China/Getty Images)

FAMIGLIA - Ovvero quella di non voler giocare per una squadra che non sia lo Jiangsu. Del resto, si parla di un ragazzo nato e cresciuto a Suzhou, una delle due città che dà il nome alla regione, e che nella sua vita sportiva non ha avuto altri amori che non fossero il club che lo ha fatto diventare un calciatore. A differenza di molti colleghi, che si sono subito messi in moto per trovare un ingaggio da parte dei club sopravvissuti alla rivoluzione, Zhou Yun ha preferito dire basta. E ora potrà finalmente dedicarsi ai suoi cari, visto che, come ha spiegato sua moglie, l'amore per lo Jiangsu e il suo impegno nel calcio lo hanno portato a non essere un padre perfetto. Ma ora che...il figlio maggiore non c'è più, sciolto come se non fosse mai esistito, anche il resto della famiglia potrà avere le attenzioni che merita.