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“No Zlatan, no problem”: e ora sui social Ibra è sotto attacco

Prima della partita tra Svezia e Svizzera, sul profilo Instagram di Zlatan Ibrahimovic è comparsa una bandiera svedese e una scritta inequivocabile. "Noi siamo pronti". Nonostante le ultime dichiarazioni, pare proprio che Ibra sia in preda alla...

Redazione Il Posticipo

Prima della partita tra Svezia e Svizzera, sul profilo Instagram di Zlatan Ibrahimovic è comparsa una bandiera svedese e una scritta inequivocabile. "Noi siamo pronti". Noi chi? Gli ex compagni di nazionale, di cui giusto una settimana fa diceva di essere di gran lunga più forte? Loro pronti lo sono certamente stati e ora volano ai quarti di finale del Mondiale, qualcosa che Zlatan al massimo ha visto...alla Playstation. Quel "noi" stona non poco, viste le ultime dichiarazioni. Eppure pare proprio che Ibra, come tutti gli svedesi, sia in preda alla febbre della Coppa del Mondo. Vero patriottismo o voglia di salire sul carro dei...qualificati ai quarti?

NO ZLATAN, NO PROBLEM - Il popolo della rete, che è ormai quasi padrone e sovrano, ha una sua risposta. In questo momento, Zlatan è calcisticamente un indesiderato. E non importa che dietro il classico comportamento da spaccone ci sia o no un vero amore per la nazionale gialloblu. Questo mondiale è senza Ibrahimovic e come tale deve restare. E anche i commenti a favore di Forsberg e compagni non sono apprezzati. Del resto, come spiega un hashtag che sta prendendo piede nel grande nord, #NoZlatanNoProblem. Con lui, eliminazioni e mancate qualificazioni. Senza, si va avanti e si sognano le semifinali. E se l'intento (accuratamente ben nascosto) di Ibra era quello di creare, attraverso l'antipatia, un clima compatto intorno alla nazionale svedese, beh, missione assolutamente compiuta.

INSULTI E PRESE IN GIRO - Al punto che anche un idolo assoluto come lo svedese non è immune dalle prese in giro e da più di qualche insulto. Sotto la foto incriminata qualcuno gli suggerisce addirittura di tapparsi la bocca (difficile immaginare che qualcuno possa avere il coraggio di farlo nella vita reale, senza la mediazione di uno schermo), qualcun altro conferma che "anche senza di te, NOI stiamo andando alla grande", escludendolo di fatto dalla possibilità di prendere parte alla gioia collettiva per un mondiale oltre le più rosee aspettative. E naturalmente arrivano anche frasi irripetibili (alcune delle quali, prevedibilmente, anche nella nostra lingua) e qualche commento di apprezzamento. La cui provenienza, però, non è di certo svedese. Nessuno è profeta in patria. Neanche Ibrahimovic. Che, se Forsberg e soci facessero il miracolo, potrebbe riuscire nell'impossibile: non godersi, neanche da semplice tifoso, un mondiale vinto a sorpresa.