La classe operaia andrà pure in Paradiso, ma fino ad un certo punto… Del resto Londra è pur sempre la capitale europea dello stile, una città in cui la moda ha un'influenza abbastanza importante nella vita di tutti i giorni (nel bene e nel male). Maurizio Sarri non poteva quindi pensare di arrivare al Chelsea senza vedersi imporre qualche aggiustatina al suo classico dress-code. La presentazione con tanto di giacca d’ordinanza doveva essere il primo dei segnali, e da quanto riporta il Sun, sarebbe arrivato direttamente dall’alto (anzi dall’altissimo, dato che si parla di Abramovich) il primo e più importante diktat. Niente critiche al mercato? Macchè: “niente tuta, siamo british”.
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“Niente tuta, siamo british!”: Abramovich toglie a Sarri il talismano e non solo…
Per Sarri al Chelsea arrivano le prime disposizioni. Ma non riguardano nè il campo, nè il mercato, bensì...dress-code e comportamenti. Niente tuta il giorno della partita e niente sigarette a fine primo tempo.
NIENTE TUTA... - Che poi anche il proprietario del Chelsea così british non sia è un dato di fatto, sia perché è ovviamente russo, ma anche e soprattutto perché è abbastanza complicato vederlo con indosso una cravatta. Giacca sì, ma rigorosamente con la camicia aperta. Ma di certo è impossibile scorgere Roman Abramovich…in tuta. E quindi, per tenere fede all’identità del club, che è pur sempre il rappresentante di una delle zone più ricche della città, anche Sarri sarà costretto a non indossare più il capo di abbigliamento che lo caratterizza ormai dai suoi esordi. Resta da vedere cosa accadrà nelle conferenze stampa. Anche a Conte era stata vietata la tuta negli incontri con i giornalisti, ma alla fine spesso il tecnico pugliese si presentava comunque...in abiti da lavoro. Ma per la partita, non se ne parla. Abito formale.
...NÈ SIGARETTE - Ma la tuta è solo una parte dei piccoli rituali di Sarri. E non indossarla pare non essere l’unica imposizione arrivata dai piani alti di Stamford Bridge. Stop alle sigarette a metà partita, abitudine che Sarri aveva mantenuto (pur con tutte le difficoltà date dal regolamento e dalla continua presenza di telecamere) anche a Napoli. Durante l’half-time, niente fumo. Vietato. Forbidden. Tutto il contrario di quello che aveva fatto il club di De Laurentiis, che aveva riservato un’area dello spogliatoio per la sigaretta del mister. O del Lipsia, che nella partita di Europa League aveva addirittura fatto trovare all’ormai ex tecnico del Napoli una zona fumatori costituita ad hoc per lui nell’impianto tedesco. Chissà se a Sarri queste piccole regole daranno fastidio. Certo, conoscendolo farà buon viso a cattivo gioco, ma non ne sarà felice. Anche perchè restando in tema, si sa che il tecnico toscano è parecchio...fumantino!
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