La rivoluzione inizia dal basso. La vera forza del Napoli è la difesa. Intesa come atteggiamento di squadra, più che come linea a 4. Azzurri in equilibrio perfetto fra possesso palla e capacità di verticalizzazione, fra disciplina e libertà. Il Napoli oramai è una grande squadra. Incute timore. La Roma lo ha atteso, più che attaccato, ma la qualità azzurra è stata superiore. Poi ci si è messa di mezzo anche la fortuna, che non fa mai male. Reina concede il bis dello scorso anno, con una parata straordinaria con l'aiuto del palo. Beh, si vince anche così.
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Koulibaly, il regista che non t’aspetti
La Roma ha bloccato Jorginho, ma la forza del Napoli è l'organizzazione difensiva: Koulibaly è il regista di una squadra che difende meglio di come attacca.
Organizzazione difensiva straordinaria
La vera forza del Napoli è la capacità di interpretare in più modi lo spartito tattico proposto da Sarri. Organizzazione in funzione di ciò che accade in campo. Quella azzurra è una squadra che ha segnato tantissimo e che ha imparato a trovare soluzioni sempre nuove. E se la Roma attacca Jorginho, allora ci pensa Koulibaly. Sarri ha lavorato tantissimo su di lui e oggi il ragazzo è il vero regista arretrato della squadra. Il Napoli ha tranquillità e sicurezza nelle uscite da dietro: al giocatore in possesso palla sono garantite almeno tre linee di passaggio, attraverso la creazione di continui rombi geometrici in campo. Quindi, la squadra esce sempre palla al piede e trova sempre un uomo pronto a ricevere il pallone. Il Napoli, se pressato, si rifugia nella sua sicurezza: il gioco.
Koulibaly, aggressivo e qualitativo
Nel primo tempo la Roma non tira mai in porta e si fa sotto nella ripresa quando non ha più nulla da perdere, ma Koulibaly giganteggia anche perchè i giallorossi lo agevolano con troppe palle alte e lunghe. Il colosso è l'ingranaggio fondamentale di un meccanismo difensivo perfetto. Il Napoli non rincorre mai l'uomo, riesce sempre ad aspettare, si apre e si chiude come una fisarmonica, uscendo dal pressing con un gioco di triangolazioni a due tocchi. Movimenti studiati, meccanismi rodati. La sensazione è che anche i calciatori azzurri sappiano che questo sia l'anno giusto. Giocano insieme da tre anni e hanno raggiunto l'apice della performance possibile. Tradotto in parole povere: il Napoli, meglio di così non può fare. Ora non gli resta che vincere.
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