Per il Napoli, a questo punto, è evidentemente questione di testa. La testa della classifica, che dopo la ventinovesima giornata e l'inaspettato pari della Juventus a Ferrara si avvicina di due punti. La testa di Raul Albiol, che risolve una partita in cui gli azzurri, come gli è accaduto spesso in questa stagione, hanno dovuto soffrire per venire a capo di un Genoa coriaceo e per nulla arrendevole. E la testa della squadra intera, che decide di continuare a fare il suo gioco nonostante il muro rossoblu sembrasse destinato a reggere fino al termine della partita e, alla fine, ne viene a capo con intelligenza.
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Napoli, la vittoria contro il Genoa è questione…di testa
Per il Napoli, la partita del San Paolo si gioca tutta sulla testa. La testa della classifica da avvicinare, la testa di Albiol che la risolve e la testa del Napoli, che regge bene alla pressione.
La testa della classifica
Anche stavolta il Napoli gioca dopo la Juventus, già conoscendo il risultato dei bianconeri. Di solito la squadra di Sarri è stata costretta a vincere per tenere il passo della capolista, ma contro il Genoa la necessità di portare a casa i tre punti converge con un'opportunità inaspettata, quella di accorciare in classifica dopo uno stop della squadra di Allegri che pochi avrebbero pronosticato. Un altro tipo di pressione, del tutto sconosciuta in questo 2018, in cui la Signora aveva saputo solo vincere, ma non certo minore della consapevolezza di non poter perdere terreno. Una pressione che non lascia tranquilli i tifosi, ma che sembra appena sfiorare la squadra.
La testa di Albiol
Che in ogni caso per sbloccare la partita ci mette molto. Ci vuole, come spesso accaduto in questa stagione, un calcio piazzato. Uno dei tanti schemi di Mister 33 è quello che prevede l'inserimento sul primo palo di uno dei due centrali. Stavolta non è Koulibaly a mettere il timbro sul match, ma Raul Albiol, il marcatore che davvero non ti aspetti, soprattutto considerando che l'ultimo gol dello spagnolo è datato gennaio 2016 e quello prima ancora risale ad un pareggio contro il Chievo nel 2014, piena era Benitez. Ma la testa del numero 33 è al posto giusto al momento giusto e tanto basta per prendersi tre punti fondamentali su palla inattiva, ormai un'abitudine assai apprezzata dai tifosi.
La testa del Napoli
Per assicurarseli e per mantenerli però ci vuole una testa importante e collettiva. Il Napoli deve vincere e lo sa, così come lo sanno i tifosi. Ed in teoria il tempo che scorre senza la rete che serve dovrebbe influire sul morale degli azzurri. Soprattutto quando, per ben due volte, ci pensa il palo a negare la gioia della rete prima a Insigne e poi a Mertens. L'ottima organizzazione del Genoa, che concede il meno possibile, farebbe innervosire chiunque anche senza lo Scudetto in palio, ma il Napoli regge dal punto di vista mentale e si va a prendere vittoria e morale. L'uno a zero basta e avanza, questo ormai è chiaro. Ed è decisamente il tipo di vittoria...figlio della testa.
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