Una scena particolare, che non si vedeva dal 23 settembre 2015. Josè Maria Callejon in panchina, per giunta per scelta tecnica. L'ultima volta tre anni fa, nella prima stagione con Sarri, in occasione del pareggio contro il Carpi. Dopo di che, per vedere lo spagnolo fuori dai titolari c'è voluto un cartellino rosso nell'annata successiva. In quella scorsa, trentotto presenze su trentotto, tutte da titolare, alcune anche rientrando in extremis da infortuni più o meno fastidiosi. Ma la striscia termina contro la Sampdoria, nella peggior serata del nuovo Napoli. Dentro Verdi dal primo minuto e al quarantacinquesimo entra Ounas e non il numero 7. Quanto basta per farsi una domanda: è finita l'era Sarri?
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Napoli, fuori Callejon dopo 107 partite di campionato: l’era Sarri è davvero finita
Il vero insostituibile è stato sostituito, con una scelta che è tanto tecnica quanto simbolica. Callejon in panchina (e nella ripresa entra Ounas). L'ultima volta in campionato tre anni fa, agli albori dell'era Sarri. Un'epoca che con le scelte...
INSOSTITUIBILE? - Il vero insostituibile è stato sostituito, con una scelta che è tanto tecnica quanto simbolica. L'esterno spagnolo è stato il vero segreto del Napoli degli ultimi tre anni. Sempre al suo posto, spesso decisivo, mai polemico o sopra le righe. Una sicurezza a cui Sarri non rinunciava mai, che per 107 partite consecutive di campionato (esclusa la squalifica) ha trascinato gli azzurri dal primo minuto. Certo, si può discutere della mancanza di alternative o della poca attitudine dell'ex tecnico al turnover, ma la coincidenza resta. Prima formazione senza Callejon, prima sconfitta per Ancelotti. Che forse ora dovrà rivedere qualcosa nel suo piano di rotazioni.
DISCONTINUITÁ - La scelta di dare fiducia prima a Verdi e poi a Ounas non ha pagato. Anzi, per una squadra che a volte ancora sembra andare a memoria su uno spartito vecchio ma funzionale, l'assenza di Callejon si sente eccome. E la serataccia del Napoli coincide con la panchina anche per Hamsik, con al suo posto Diawara. Il cambio di ruolo per lo slovacco, promosso regista arretrato, deve ancora dare frutti e la sua esclusione fa rumore quasi quanto quella dell'esterno destro. Un altro segnale di discontinuità rispetto al passato, anche se a volte persino Sarri aveva rinunciato al capitano, soprattutto nell'ultima stagione. Ma se nelle prime due partite della gestione Ancelotti c'era ancora...qualcosa di toscano (alcune giocate e la tendenza alla rimonta nella ripresa), la sconfitta con la Samp segna una vera e propria cesura con il passato. E l'era Sarri sembra davvero essersi chiusa su una nota negativa.
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