Una rosa poco profonda, alcuni infortuni pesanti e molte difficoltà sul campo. La sconfitta subita contro il Liverpool capolista ha allarmato José Mourinho che quando ha accettato la panchina degli Spurs forse non pensava che i problemi fossero così tanti. Dopo due mesi lo Special One rivela primi segnali di cedimento, essendo consapevole che la sua squadra non ha gli stessi mezzi a disposizione delle big della Premier League. Il portoghese resisterà a lungo?

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Mourinho…si lamenta già del Tottenham: “Non siamo come City e Liverpool, è il mio lavoro più difficile dai tempi del Porto”
Non sono passati nemmeno due mesi da quando lo Special One si è accomodato sulla panchina del Tottenham al posto di Mauricio Pochettino, ma le difficoltà si stanno facendo sentire. José Mourinho non provava una situazione simile da tanto tempo...
NESSUNA GELOSIA - La sfida contro il Liverpool è stata anche un'occasione per dare un'occhiata alla panchina avversaria e fare un paragone. Mourinho però non è geloso degli altri allenatori: "Non possiamo avere una squadra come le altre. Ho visto il Manchester City e mi ha colpito la panchina formata da Sterling, Bernardo Silva, Gündogan, Otamendi. Il Liverpool ha titolari e riserve impressionanti anche se Matip, Lovren, Keita e Fabinho sono fuori per infortunio. Non sono geloso, ho un lavoro fantastico, ma sono lavori diversi". Il Tottenham ha subito anche l'infortunio di alcuni giocatori chiave: Harry Kane e Hugo Lloris su tutti, poi Ben Davies e Moussa Sissoko.
PROBLEMI DI MERCATO - Mou si è scaldato quando è saltato fuori il nome di Christian Eriksen sempre più vicino all'Inter: "Volete confrontare la situazione di Eriksen di quattro anni fa con quella di oggi? Quattro anni fa aveva quattro anni di contratto, adesso gliene restano sei. La situazione qui è molto, molto, molto difficile". Il portoghese pensa che i nuovi acquisti debbano lavorare ancora parecchio prima di riuscire a imporsi nella loro nuova squadra: "Lo Celso, Sessegnon e Ndombele vengono da una cultura calcistica completamente diversa. Ndombele si è infortunato e ha avuto problemi. Impossibile paragonare il Tottenham di quattro anni fa con quello di oggi".
COME IL PORTO - Mourinho ha sostituito Mauricio Pochettino lo scorso novembre a stagione in corso per la seconda volta in carriera: gli era già successo nel 2001 col Porto, che tre anni dopo ha vinto la Champions. Mou non getta la spugna, ma è consapevole delle difficoltà: "Anche la prima volta non è stata facile perché la squadra era a fine ciclo. Il Porto non vinceva da un po'. Bisogna dimenticare le cose buone e cattive del passato e ripartire da zero. Ho imparato questo al Porto arrivando a metà stagione. Qui al Tottenham è simile". E non è per niente facile.
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