Quando le cose non vanno bene, una soluzione è quella di tornare a casa. Questo, più o meno, il pensiero di Alvaro Morata, che dopo aver provato l'esperienza in Italia con la Juventus e in Premier League con il Chelsea ha preferito un ambiente più familiare come quello della Liga. E quindi l'attaccante è sbarcato di nuovo nella sua Madrid, anche se con la maglia opposta a quella indossata in gioventù. All'Atletico lo spagnolo sembra aver ritrovato la via del gol e anche un po' di serenità, dopo che per mesi (soprattutto a Londra) ha avuto problemi che lo hanno portato a chiedere l'aiuto di uno psicologo. Ora però è tutto a posto. O forse no?

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Morata, quell’esultanza che spaventa Saul e l’Atletico: “Ci ha spinto via mentre lo abbracciavamo. È stato strano…”
All'Atletico lo spagnolo sembra aver ritrovato la via del gol e anche un po' di serenità, dopo che per mesi (soprattutto a Londra) ha avuto problemi che lo hanno portato a chiedere l'aiuto di uno psicologo. Ora però è tutto a posto. O forse no?
ESULTANZA - A far venire il dubbio sono le dichiarazioni di Saul, compagno di squadra di Morata, dopo la partita vinta dall'Atletico Madrid di Simeone contro l'Osasuna. L'ex juventino ha segnato la prima rete dei Colchoneros, quella che ha sbloccato un match complicato per la squadra del Cholo. Ma quando c'è stato da festeggiare la rete con i compagni, è successo qualcosa di particolare, come riportato da AS. "Ci ha sorpreso tutti con l'esultanza. Mentre lo abbracciavamo ci ha spinto via tutti per fare un gesto nei confronti del pubblico. Per me e Joao Felix è stato molto divertente, ma è stato anche un po' strano". Un segnale che le cose forse non vanno benissimo.
ANSIA - Del resto, prima di segnare con l'Osasuna Morata stava vivendo un periodo complicato davanti alla porta, peggiorato dalla sua tendenza a finire spesso in fuorigioco. Un momento di forma non brillantissima che ha fatto pensare all'Atletico di tornare sul mercato per comprare un'altra punta, come dimostrano le tante voci che vedrebbero Edinson Cavani in procinto di trasferirsi al Wanda Metropolitano. Dal canto suo, nelle interviste post-partita Morata ha spiegato che chiunque è il benvenuto e che non c'era poi tutta questa ansia di segnare... "L'ansia devi averla per altre cose, te lo dico io. Volevo segnare, quello sì, perchè non è mai facile farlo. Se viene qualcun altro sarà fortunato, perchè questa squadra è una famiglia". Ma anche nelle migliori non è sempre tutto rose e fiori...
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