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Rinnovo di Alisson e mercato: Roma, ottanta voglia di crescere

I soldi che la Roma incasserà per l’ottimo cammino in Champions League rappresentano un’importante garanzia per il futuro tecnico della squadra di Di Francesco, con Monchi pronto a blindare Alisson e a fare mercato.

Francesco Cavallini

La qualificazione ai quarti di finale di Champions League, che in casa Roma mancava da dieci anni, certifica che da un punto di vista strettamente tecnico la campagna europea dei giallorossi è un successo clamoroso. Ma non di solo campo vivono i club e anche il bilancio vuole la sua parte. E persino in questo, il cammino continentale della squadra di Di Francesco non può che essere considerato esemplare. Tra soldi ricevuti dalla UEFA e incassi al botteghino, a fine anno la Roma dovrebbe incassare già quasi 80 milioni di euro grazie alla partecipazione alla coppa dalle grandi orecchie. Senza considerare una eventuale qualificazione in semifinale, che aumenterebbe ulteriormente la cifra. Una boccata d’ossigeno non indifferente per le casse societarie, che dovrà essere sfruttata anche per migliorare la squadra. A partire dal punto focale: il rinnovo di Alisson.

Alisson, urge rinnovo

Nonostante una serata da assoluto comprimario contro lo Shakhtar, resta pressoché innegabile che il portierone brasiliano sia stato finora il miglior calciatore giallorosso. I suoi interventi miracolosi sono valsi alla Roma più di qualche punto in classifica e soprattutto hanno portato su di lui l’interesse di molti grandi club. Ecco perché l’intenzione della Roma è quella di rinnovargli il contratto, chiaramente a cifre da top player, magari riuscendo anche a non inserire una clausola rescissoria all’interno dell’accordo. Ci vorrà uno sforzo economico non indifferente,  perché si parla di uno stipendio che si aggirerebbe tra i quattro e i cinque milioni di euro a stagione, ma si tratterebbe di un sacrificio necessario e al momento anche affrontabile. Anche perché altrimenti gli 80 milioni cosa ci sono a fare?

Senza clausola sono tutti più tranquilli

Non inserire la clausola sarebbe un successo enorme per Monchi, che alle cifre fisse per liberarsi da un contratto è abituato, dato che in Spagna la clausola è obbligatoria su ogni accordo, ma non è che apprezzi molto la possibilità che qualcuno arrivi e si porti via un calciatore senza che la società di appartenenza abbia la possibilità di impedirlo. E la scelta non è semplicemente di principio. Il direttore sportivo della Roma ha compreso che persino una clausola che si aggiri sui 100 milioni di euro rischierebbe, paradossalmente, di bloccare la Roma. Nel senso che, visto un mercato che ormai sembra aver perso qualsiasi attaccamento alla realtà, non è detto che in un eventuale asta per assicurarsi il portiere brasiliano persino quella che sembra una cifra mostruosa per un estremo difensore non rischi di essere facilmente superata. E a quel punto anche una perdita tecnicamente importante verrebbe assorbita da una plusvalenza stratosferica.

Ma Alisson non basta

Alisson dunque fulcro della strategia di Monchi, ma chiaramente non può bastare. Del resto il portiere brasiliano è in rosa anche in questa stagione, ma non ha potuto da solo portare a Roma ai piani altissimi  del campionato. C’è bisogno di cambiare qualcosa, di rafforzare ulteriormente la squadra e anche in questo gli 80 milioni di Champions faranno la loro parte. Non è un caso che a fine partita contro lo Shakhtar lo spagnolo stesse ridendo sotto i baffi, confermando di aver già pronto un piano di mercato in grado di rendere la Roma ancora più competitiva. Voglia di crescere ce n’è. E l’Europa, ancor più del campionato, conferma le potenzialità giallorosse.