calcio

Meyer scappa dallo Schalke per mobbing e il Milan guarda interessato

Altro che addio amichevole. Il fantasista non resterà allo Schalke e ha accusato il direttore sportivo di un pessimo comportamento nei suoi confronti. E a Milanello attendono notizie...

Redazione Il Posticipo

Che Max Meyer, centrocampista classe 1995 dello Schalke 04, avrebbe lasciato il club a giugno era cosa nota. Il suo contratto, così come quello del più quotato compagno di squadra Goretzka, era in scadenza e il calciatore aveva più volte espresso la volontà di non rinnovarlo. Ma mentre Goretzka ha già annunciato che nella prossima stagione (sorpresa sorpresa!) giocherà nel Bayern Monaco, Meyer deve ancora sciogliere le riserve riguardo il suo futuro. Un qualcosa che interessa anche in Italia, dove il Milan ha da parecchio messo gli occhi sul tedesco. E oggi ne ascolta le parole pesanti rivolte al suo ormai prossimo ex club.

ASSENZA - Da quando Meyer e Goretzka hanno messo in chiaro che non avrebbero continuato il proprio rapporto con lo Schalke, la situazione per i due all'interno della società non è ovviamente stata molto piacevole. E se il futuro bavarese è riuscito a farsi scivolare addosso le problematiche, lo stesso non è accaduto per Meyer, che ha atteso i suoi ultimi giorni come tesserato del club per parlare a cuore aperto della sua situazione. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata convocazione per la partita contro il Borussia Monchengladbach. Assenza ufficialmente giustificata da un infortunio subito in settimana. Una versione non confermata dallo stesso calciatore, che ha dichiarato di aver confermato allo staff che era recuperato e pronto per giocare.

MOBBING - Ecco, lo staff, quello che a conti fatti è stato il grande scoglio che ha fatto naufragare la trattativa tra Meyer e lo Schalke per il rinnovo. Il comportamento del direttore sportivo Christian Heidel e non la volontà di guadagnare di più (come dichiarato di recente dal presidente del club) è il motivo principale dell'addio del ventiduenne, che a Gelsenkirchen ha iniziato dalle giovanili fino ad arrivare all'Under-21 e chissà, in nazionale dopo i Mondiali. E la decisione non è stata presa in maniera amichevole come riportato dallo stesso Heidel nei giorni scorsi. Anzi. Nelle dichiarazioni rilasciate alla Bild, Meyer parla addirittura di un comportamento nei suoi confronti che rasenta il mobbing da parte del direttore sportivo, come dimostrerebbe l'ultima mancata convocazione. Un qualcosa iniziato due anni fa, al primo rifiuto di rinnovare l'accordo.

Si attendono le risposte della società tedesca allo sfogo del centrocampista, ma nel frattempo il Milan e le altre concorrenti (Arsenal, Liverpool, ma sotto traccia potrebbe essere al lavoro anche la Roma) attendono altre parole di Meyer. Magari una dichiarazione di intenti sulla sua prossima destinazione...