Milan, punto e daccapo. La Coppa Italia potrebbe salvare stagione e credibilità. Un tesoro inestimabile, al netto della vittoria. Soprattutto per Mirabelli. Il motivo? Rintracciabile nei conti, nella classifica e nelle scelte del direttore sportivo rossonero.
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Milan, mira…la Coppa
La Coppa Italia può salvare la stagione del Milan e quella di...Mirabelli che avrebbe argomenti per difendersi da inevitabili processi.
RISULTATI – Il Milan si trova nella stessa (ultima) spiaggia e stesso mare (agitato) della scorsa stagione. Un’Europa di serie B da raggiungere all’ultimo tuffo. L’unica differenza, però, e non è piccola, è nell’oceano di soldi spesi. Il Milan ha sborsato 238 milioni di euro per ritrovarsi nella stessa identica condizione dello scorso anno. E le responsabilità, inevitabilmente, ricadono sulla dirigenza. Cambiando gli interpreti, il risultato non cambia. O, a ben guardare, forse sì.
GATTUSO - I punti accumulati da Gattuso hanno un peso specifico diverso rispetto a quelli di Montella. Il Milan 2.0 viaggia a una media punti di 1,81. Il che, in una proiezione, significa chiudere il campionato sui settanta punti. Un andamento che permette di lottare per il quarto posto. Il Milan, sotto la guida del tecnico calabrese, è indiscutibilmente cresciuto sotto il profilo fisico, tecnico e caratteriale. Quanto basta per giustificare la scelta di Mirabelli. A conti fatti, la scelta di cambiare allenatore è stata indovinata. Resta da capire se sia sufficiente per sostenere la tesi difensiva di fronte agli inevitabili processi di fine stagione.
COPPA – In questo senso la Coppa Italia assume un valore fondamentale. La vittoria del trofeo nazionale sarebbe la prima della nuova dirigenza e comunque darebbe un valore alle spese, giustificate da un’inscrizione agli albi d’oro. E confermerebbe la bontà delle scelte in corsa di Mirabelli: se Gattuso dopo pochi mesi, alza un trofeo e tiene un passo da Champions, significa che comunque il direttore sportivo ha saputo individuare la falla e correggere la rotta. Punti a favore di una tesi difensiva che, con una malaugurata sconfitta, decadrebbero. Indebolendone la posizione. Ecco perché il direttore sportivo mira... la coppa. E se potesse, la afferrerebbe al volo. In campo, però, ci andrà il Milan. Con il “suo” mercato e il “suo” allenatore. Quanto basta per cambiare totalmente le prospettive.
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