Uno dei lati più belli del partecipare agli eventi sportivi è, oltre allo spettacolo in sé, avere l’impressione di metterci qualcosa, di poter dire (o urlare) la propria con la non sempre vana speranza che il destinatario dei nostri applausi e talvolta fischi possa sentirci. Non generalizziamo, cerchiamo, in questa sede di evitare di cadere nel buonismo: si parla di sport, in questo caso di pubblico, ed è sacrosanto che il pubblico possa esprimere assenso e dissenso, di alzarsi in piedi ad applaudire o saltare sul seggiolino fischiando uno dei personaggi sulla scena. Ma a tutto c’è un limite: Isco è fuori forma? Se tale situazione dovesse estendersi sarà lui a risponderne davanti ai vertici societari. Si vuole intimidire un avversario? Che sia, ma i canonici fischi, possono bastare giacché tali manifestazioni del pubblico sono da poco tollerate; non si riesce proprio a legare con la figura di un calciatore o non si è soddisfatti delle sue prestazioni? Soprattutto quelli dotati di una buona auto-critica sono sempre pronti ad accettare i rimproveri. Ma a tutto c’è un limite. O no? A quanto pare no, viviamo nell’epoca in cui tutto ci sembra permesso visti gli immensi e (forse troppo) democratici strumenti che abbiamo a disposizione, tanto che talvolta non ci rendiamo conto che questi possono far davvero male.
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Minacce di morte alla fidanzata di Isco – Quando il pubblico passa il segno
C’è un filo che unisce Sara Salamo, fidanzata di Isco, Cristiano Biraghi e Caroline Wozniacki ed è il filo del limite della sopportazione umana. Tale filo è abbastanza elastico ma, si sa, tirandolo troppo rischia di spezzarsi.
LA VIDA LOCA DI ISCO
La prima bomba mal-mediaticamente gestita è quella di Isco, giocatore di indiscutibile ed inquantificabile talento, che però sta vivendo un momento di appannamento. Ci sta, capita a tutti un periodo così, ma poi passa e il prodigioso venticinquenne andaluso sta dimostrando in nazionale che sta ritrovando la condizione. Ma seppure questo stato si fosse protratto lui e solo lui ne sarebbe stato responsabile di fronte ai tifosi e, extrema ratio, davanti alla società: non di certo la sua fidanzata. Invece, un tale ha avuto la brillante idea di scrivere un messaggio minatorio su Twitter Sara Salamo, fidanzata del 22 dei blancos, incolpandola di influire sulle prestazioni del ragazzo per la “vida loca” fatta insieme. La ragazza non si è persa d’animo e nonostante le minacce di morte ricevute ha tranquillamente rigirato il messaggio alla polizia spagnola che ha risposto con un vademecum per chi subisce tali attenzioni indesiderate. Il messaggio è stato misteriosamente cancellato.
MA CHE SENSO HA?
L’altro caso, sempre dovuto alla forse troppa democratizzazione del web, riguarda Cristiano Biraghi, esterno della Fiorentina che dopo la partita contro il Chievo ha cominciato a prendersi gli insulti di qualche utente: il ragazzo ha detto di accettare le critiche e perfino gli insulti di buon grado, purché non si passi il segno. Il ventiseienne ha però detto che questo segno è stato passato quando qualcuno – per stessa ammissione di Biraghi – non certo definibile ‘tifoso’ ha cominciato ad insultare ed augurare la morte della sua famiglia. Ma che senso ha?
C’È CHI SMINUISCE
Peggio che mai quando queste cose si verificano di persona, quando a mediare non ci sono dispositivi elettronici, e lì la paura e lo sdegno sono maggiormente palpabili. In un incontro di tennis, poi, certi accaduti stonano un po’, visto che si tratta di una disciplina che si è sempre distinta per un pubblico a volte etichettato come freddo, quasi per niente rumoroso, difficilmente molesto. Ma a Miami la numero due del mondo Caroline Wozniacki ha sentito piovere dagli spalti insulti e minacce di morte per sé e per il suo fidanzato, accompagnato dai nipotini. I suoi familiari, che si sono non poco arrabbiati, sono stati anche invitati dagli stessi detrattori a, per così dire, tapparsi la bocca. La tennista danese ha approfittato di Twitter per manifestare il suo disappunto ma gli organizzatori del torneo sembrano sminuire la questione, dicendo che se ci fosse stata una tale agitazione se ne sarebbero certamente accorti prendendo delle contromisure.
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