Silva è o non è un problema per il Milan? In un modo, attraverso la cessione, o in un altro, valorizzandolo, la società rossonera riuscirà a rientrare dall’operazione? Dubbi che aleggiano in un mese, marzo, in cui si pianifica il mercato in entrata e in uscita per la prossima stagione. Resta da capire quali siano i margini di rischio delle due operazioni.
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Andrè Silva: bluff di mercato o campione incompreso?
Il Milan è alle prese con un bel rebus di mercato: vendere Silva o trattenerlo. E se cederlo, a chi? In Serie A ha deluso, ma c'è sempre dubbio che possa esplodere altrove...
Silva non è un calciatore qualunque
Al netto delle difficoltà incontrate, Silva non è un calciatore qualunque. In primis ha alle spalle Jorge Mendes. Un procuratore molto importante, potentissimo, capace di piazzarlo in una qualsiasi squadra europea che manifesti anche un minimo interesse. E poi, c’è anche il valore intrinseco del calciatore, che comunque non è da sottovalutare. Se mezza Premier League e altrettanti club spagnoli sono pronti a investire sul talento del numero nove dal Milan e della nazionale portoghese, significa che il prospetto non è poi così da buttare. Sulle sue tracce ci sono Tottenham, Arsenal Everton, Valencia. Non si parla di top club assoluti, ma di squadre che possono spendere la cifra necessaria per garantire al Milan il rientro dall’investimento (38 milioni), sinora infruttuoso, della scorsa estate.
Silva, un bluff o un campione incompreso?
Le doti tecniche di Silva non si discutono. Resta da capire se si tratti di un bluff o di un talento incompreso. O semplicemente non adatto al calcio italiano. Si parte da un presupposto: Silva ha poche stagioni ad alto livello, seppur mostrando numeri da attaccante vero. Gattuso, senza mezzi termini, ha posto l’accento su come il problema del ragazzo fosse esclusivamente di testa. E l’ha paragonato a Kluivert. Un giocatore di indubbio spessore tecnico che non è riuscito ad ambientarsi. Se è davvero così, il Milan, considerato anche il mondiale, ha il dovere di aspettare il calciatore.
Venderlo prima o dopo il Mondiale?
Anche Russia 2018, in questo senso, rappresenta una variabile impazzita ma incidente sulla valutazione finale del calciatore. Vendere Silva prima della kermesse rappresenta un rischio, così come trattenerlo. Se arriva un’offerta vantaggiosa prima dell'esordio del Portogallo, ma poi Silva gioca un mondiale da urlo, il Milan rischia di aver perso un capitale o di incassare molto meno di quanto avrebbe potuto. Se invece il portoghese confermasse il proprio stato involutivo, allora il Milan ci avrebbe guadagnato nel privarsene giusto in tempo. In entrambi i casi un'operazione ad alto rischio. Un bel rebus.
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