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Milan, meglio un fallimento tecnico o uno sportivo?

Il Milan ha un incubo: il settimo posto. Ciò che costringerebbe i rossoneri a giocare i preliminari di Europa League. Cosa fare? Meglio arrivare ottavi?

Redazione Il Posticipo

Milan meglio un fallimento tecnico che sportivo. E comunque, fra i due mali , si sceglie il minore. La tifoseria rossonera si è divisa dopo la sonora sconfitta incassata in finale. E a questo punto, la crisi del settimo posto rischia di farsi sentire. A tal punto da...preferire l’ottavo.

SETTIMI – Il Milan rischia di complicarsi la vita e anche la prossima stagione: arrivare settimi in campionato significa anticipare nuovamente le scadenze per il 2018/19. Il che si traduce anche giocare, in pratica, senza soluzione di continuità. Non esattamente il viatico migliore per una squadra che ha bisogno di riposare e sta chiudendo il campionato con la lingua a penzoloni. Ripartire dai preliminari di Europa League significa giocare ogni settimana per luglio e agosto, compresa anche la Supercoppa Italiana. Certamente gli avversari non saranno in grado di impensierire i rossoneri, ma un cammino del genere rischia di compromettere, com’è già accaduto, i carichi di lavoro e la preparazione. Dunque, se il Milan non centra almeno quattro punti fra Fiorentina e Atalanta, potrebbe rivivere la trafila della scorsa stagione.

OTTAVI – Ottavo posto significa fallimento totale, senza se e ma, specialmente dopo tutti i soldi spesi per rinforzare la squadra. A conti fatti, però, sarebbe conveniente dal punto di vista tecnico. Il Milan ripartirebbe da zero, senza l’assillo di iniziare la stagione dopo poche settimane. Un solo impegno permetterebbe a Gattuso di plasmare la squadra sul campo e senza le coppe probabilmente il Milan sarebbe più riposato. Sia chiaro, non è un merito non giocare in Europa, ma a certe condizioni forse è il male minore. Anche in ottica mercato: il FPF richiederebbe solo il pareggio di bilancio e comunque si potrebbe operare con maggiore serenità sul mercato. Si potrebbe completare qualche acquisto importante, magari autofinanziandolo, ma con la consapevolezza, alla resa dei conti, di contare su un Milan più competitivo. Del resto, in seno alla dirigenza le idee sarebbero chiare: meglio ripresentarsi in Europa direttamente in Champions, anche in ottica settlement agreement.