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Che Milan sarà quello privo di Bonucci? Alla Juve l’ardua sentenza…

Il Milan giocherà il big match senza Bonucci: eppure, in assenza del leader difensivo, la squadra sembra più equilibrata. Coincidenze?

Redazione Il Posticipo

Il Milan privo di Bonucci gioca meglio? La squadra ha rigurgitato capitano e modulo tattico? Domande più o meno scomode, che troveranno risposta contro la Juventus, capace di trovare la via della rete per 10 volte nelle ultime due giornate. Se la difesa rossonera arginerà l'ondata di Dybala e compagni, allora gli interrogativi potrebbero anche trasformarsi in dubbi. L'unica certezza, sinora, è che da quando l'acquisto più clamoroso di questa estate non è sceso in campo, il Milan ha trovato maggiore equilibrio. Il calcio sa essere strano. E le coincidenze, ancora di più.

La chiave è nella fase difensiva

Come spesso accade, la verità potrebbe essere a metà. Bonucci soffre l'assenza di un marcatore. E non è questione di modulo. Lo scorso anno la Juventus ha giocato tantissime partite con la linea a quattro e non ne ha risentito. La chiave è nel reparto. Nè Romagnoli, nè Musacchio sono degli stopper vecchia maniera alla Chiellini. Entrambi intendono il ruolo nell'accezione più “moderna”, ovvero marcando il pallone e non l'avversario. Andare sul pallone è un sistema difensivo redditizio, qualora la difesa sia protetta dal centrocampo e gli esterni favoriscano soluzioni obbligate all'avversario e, di conseguenza, facilmente leggibili. Non è (ancora) il caso del Milan, dove i centrocampisti rientrano poco o perdono palloni sanguinosi e gli esterni non si fanno trovare puntuali nelle chiusure in diagonale. In spazi lunghi e larghi qualsiasi difensore va in difficoltà. Basti pensare che la BBC, con Conte e Allegri, era quasi impenetrabile. Con Del Neri, subì più gol rispetto alle partite giocate.

Anche Bonucci ci ha messo del suo

In tutto ciò, anche Bonucci ci ha messo del suo con atteggiamenti e parole da condottiero, spese più sui social network che in campo. Legittimo caricare a pallettoni un ambiente entusiasta. Il problema è che il tifo rossonero è passato dall'euforia alla depressione in pochi mesi. Inevitabilmente i proclami si sono trasformati in boomerang. Il capitano del Milan si è trovato nel mirino della critica e del “fuoco amico”. E forse l'assenza non potrà che giovargli. Una malaugurata cattiva prestazione contro la Juventus, avrebbe avuto un effetto devastante.

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