Mercato finito. Felici e scontenti. Promossi e bocciati. E la sensazione che, in fondo, le trattative siano finite solo sulla carta. Il calciomercato non dorme mai. Al massimo, riposa. E mentre tira il fiato, stabilisce chi vince e perde.
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Mercato: chi esce vincitore, chi fra i rimpianti
Finito il calciomercato: come nell'ultimo giorno di scuola promossi e bocciati. In questo caso, si traducono in vincenti o scontenti.
Vincenti
Vince senza dubbio il Milan: Fassone e Mirabelli hanno chiuso una campagna acquisti da record, sia in entrata che in uscita. Tantissime operazioni e un Milan molto più forte e competitivo rispetto allo scorso anno. Molto, se non tutto, è dipeso anche dalle forze economiche immesse sul mercato. É innegabile, però, che i soldi bisogna anche saperli spendere. Vince anche Monchi, alla sua prima esperienza nel mercato italiano: vende bene e compra anche meglio. Rudiger e Salah sono due addi importanti, ma Kolarov a 5 milioni di euro e il giovane più forte della serie A, Schick, soffiato alla concorrenza di Juventus e Inter rappresentano un colpo importante. Vince la Juventus, che assorbe con eleganza e stile l'addio di Bonucci, nel rispetto di una tradizione: tutti sono utili, nessuno è indispensabile. La Juve esce profondamente rinnovata soprattutto nella mentalità: più spagnola, molto europea. Vincerà in modo diverso. Subendo di più ma segnando molto di più. Se Cardiff ha lasciato in eredità qualcosa di buono, è che l'attacco atomico vince su una difesa di ferro. Pareggia, il Napoli. Ma se proprio si deve spostare l'ago della bilancia verso un “segno” si propende per l'1. Perché l'ossatura è quella che ha permesso di totalizzare 48 punti nel girone di ritorno:
Sabatini e Lotito, tecnicamente hanno vinto, ma...
Difficile, però, spiegarlo ai tifosi di Inter e Lazio. Entrambi si aspettavano qualcosa di diverso. Gli interisti si sono ritrovati il sol Pagante dall'altra parte dei Navigli. E i sogni e le speranze di un mercato da top team sono annegate nella delusione di aver “saccheggiato” Fiorentina e Sampdoria. Amarezza diluita dalla cura Spalletti, capace di ricavare il massimo possibile da un mercato “funzionale e intelligente” che è un modo edulcorato per sottintendere che la ricchezza dell'Inter è nella forza delle idee del suo allenatore.
Lotito merita un capitolo a parte
Straordinario nella gestione delle trattative. Un fenomeno assoluto. Riesce, sempre, a spuntare il prezzo che vuole. Vendere a 30 milioni un calciatore a parametro zero è un capolavoro. Certo, i soldi si sarebbero potuti reinvestire in calciatori di livello. Nani, da solo, può bastare per coltivare i sogni Champions? La sensazione è che la Lazio abbia perso l'ennesima occasione per tornare competitiva ad alti livelli. Sarebbe bastato poco: trattenere i migliori e qualche innesto. Cosi, si rischia di torvarsi di fronte all'ennesima incompiuta.
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