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Milan, fideiussioni, banche e fondi: niente da temere?

Biglia e Bonucci da pagare...Il Milan ha brutalizzato il calciomercato e adesso? Chi li salda i conti? Situazione complessa, ma non impossibile da risolvere. Anzi.

Redazione Il Posticipo

Credito illimitato? Si, no forse.Il Milan ha brutalizzato il calciomercato e adesso? Chi li paga i conti?

Le banche, no di sicuro: gli istituti di credito non possono concedere prestiti a una società che ha un bilancio più rosso che nero. Niente di personale, sia chiaro. Sono affari. E pensare che la BPM è anche sponsor del Milan. Proprio vero, che gli amici si vedono nel momento del bisogno...

Amenità a parte, la situazione è complessa: la reazione della banca apre scenari piuttosto “caldi”. Se la banca ha detto “no” significa che la società non ha le garanzie necessarie per richiedere del denaro.

Una situazione complicata, ma non difficile

Questione di asset. Tradotto per chi non mastica economia. Qualsiasi bene di proprietà di un'azienda che possa essere monetizzato e quindi usato per il pagamento di debiti è un asset.

Bene. Il Milan, semplicemente, non ne ha. Sono impegnati per garantire la copertura del Fondo Elliot. E dunque? Beh, meglio sgombrare il campo dagli equivoci: la situazione non è grave ma complicata. Le fideiussioni bancarie servono per coprire l'acquisto di Biglia e Bonucci. Una situazione paradossale: i due si allenano e giocano per il Milan, il loro contratto è in essere, ma la società rossonera ha una scadenza. L'11 agosto. Secondo il regolamento, infatti, il deposito dei fondi a garanzia delle rate dei pagamenti previsti per l'acquisizione di giocatori in campagna trasferimenti, devono essere effettuati perentoriamente entro quella data.

Il Milan non si tocca, anzi....

Il tempo è poco, dunque. Però i tifosi rossoneri possono dormire sonni tranquilli: in primis perchè il fondo Elliot si è tutelato. Yonghong Lui è il presidente della Rossoneri Sport Investment Luxembourg. Ed è questa società ad essere indebitata per 180 milioni di euro nei confronti di Elliot.E su questa, eventualmente, si rifarà Elliot.

Tradotto in soldoni, perchè di questo si tratta, qualora i cinesi non restituiranno la cifra (e la “dead line” è fissata a ottobre 2018) secondo la legislazione lussemburghese la società andrà in “default” e i beni saranno immediatamente a disponibilità dei creditori. Il Milan dunque, non passerebbe dalle autorità del Lussemburgo, bensì finirebbe in mano ad Elliott.

La soluzione è già pronta...

Il Milan può seguire due alternative: la prima consiste nel “liberare” qualche pegno e utilizzarlo come garanzia alla banca che deve erogare il “nuovo” prestito. Oppure trovare qualche banca internazionale che funga da garante. Soluzione che sembrerebbe particolarmente gradita a BPM. E se il cinese fallisse? Paradossalmente, tanto meglio. Il fondo Elliot rileverebbe una squadra con un parco giocatori molto più “appetibile” da rivendere e, con ogni probabilità, in procinto di giocare la Champions. E quindi più facile da rivendere. In ogni caso, un affare.

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