"Dopo una trattativa non conclusa con Rocco Commisso (che ha però continuato a dichiararsi interessato all’acquisto del Milan), il sig. Li ha giocato la sua ultima carta in zona Cesarini, tentando nel weekend appena trascorso un approccio col magnate russo Rybolovlev, proprietario del Monaco. Non ha funzionato.
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Milan, Elliott escute il pegno
Di Ignazio Castellucci. Li Yonghong non ha restituito entro venerdì scorso i 32 milioni anticipati il 23 giugno da Elliott per l’aumento di capitale; ed Elliott ha avviato questa mattina la procedura di escussione del pegno, cui seguirà la...
"MILAN A ELLIOTT - Li Yonghong non ha neppure restituito entro venerdì scorso i 32 milioni anticipati il 23 giugno da Elliott per l’aumento di capitale; ed Elliott ha avviato questa mattina la procedura di escussione del pegno, cui seguirà la vendita del Milan per via giudiziaria. La base d’asta potrebbe essere bassa rispetto al reale valore del club, e quindi invogliare più di un investitore a parteciparvi – Commisso e i Ricketts, ma anche altri. Da ora e fino alla vendita, il Milan sarà gestito da Elliott, che provvederà a convocare il Consiglio di Amministrazione, a sostituire gli amministratori, e a finanziare il funzionamento del club sino all’aggiudicazione.
"IL BLUFF DI LI - Li Yonghong non ha dunque chiuso con Commisso (come pure ci era sembrato probabile), ha fallito anche col patron del Monaco, e non ha versato i 32 milioni con cui avrebbe acquistato tempo fino alle scadenze di ottobre. È impazzito? Ha perso il controllo dei nervi? Qual è il senso di aver traccheggiato fino alla fine, comportandosi come se avesse delle buone carte da giocare, rinunciando a vendere e a realizzare un pur piccolo qualcosa, o a restare socio di minoranza? Elliott ha solo dovuto attendere per vedere il bluff, a quanto pare.
"LA VENDITA - I proventi della vendita giudiziale serviranno a ripagare i debiti del Milan e di Li Yonghong, gli interessi, le eventuali penali previste negli accordi dello scorso anno, le spese legali. L’eventuale sopravanzo dovrebbe, nella normalità delle procedure di escussione di un pegno, essere restituito a Li Yonghong. Il condizionale è doppiamente d’obbligo: sia perché un sopravanzo potrebbe non esservi, sia perché non conoscendo gli accordi dello scorso anno non possiamo esser certi che questa ne sarebbe la sorte. Le stesse sorti dell’eventuale sopravanzo potrebbero divenire oggetto di contesa tra Li Yonghong ed Elliott, così come qualche vecchia magagna di bilancio (all’origine delle recenti sanzioni della UEFA) potrebbe dar la stura a un qualche contenzioso tra Li Yonghong e Fininvest.
"LI ESCE DI SCENA - Ora pare certa, soltanto, l’uscita di scena del sig. Li, di cui peraltro potremmo ancora vedere qualche colpo di coda; personaggio complesso e non del tutto leggibile, poco noto anche in patria e non apprezzato da tutti. Gli va reso onore per la sua tempra di combattente. La sua gestione è stata transitoria, come molti avevano ipotizzato fin dall’inizio. Anche il governo e il Partito Comunista cinese, del resto, non hanno mai voluto considerare l’acquisto del Milan come parte della complessiva strategia di espansione economica del Dragone – tutti ricordiamo la slide che rappresentava gli acquisti cinesi nel calcio europeo, presentata lo scorso anno al World Football Forum di Changsha, in cui il Milan non figurava. Il futuro forse ci permetterà di capire meglio quanto il mancato sostegno politico di Pechino sia stato conseguenza e quanto causa della spericolatezza, e infine della débacle, del sig. Li.
"I tifosi rossoneri, nel frattempo, si interrogano, si leccano le ferite, sperano in un futuro migliore per i loro colori.
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