Bene i miglioramenti in classifica dal punto di vista del gioco, ma quello che emerge dalle ultime partite in maniera abbastanza evidente è che il Milan ha mal di gol. Il che non può certo far piacere ad una società che per portare in rosa tre nuovi attaccanti (uno dei quali tutto ha fatto fuorchè il centravanti) ha investito oltre settanta milioni di euro. Il bomber della squadra, anche al netto dell'Europa League, è Cutrone, un ragazzo che il Milan aveva in casa, gli altri in Serie A sono fermi ad un totale di cinque. E la mente, volente o nolente, va a chi in due anni in rossonero ha sempre segnato. E che ha un pezzo di futuro del Milan tra i piedi: Carlos Bacca.
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Tra passato e futuro, il Milan è nei piedi di… Bacca
Il Milan del presente ha il mal di gol e guardando sia indietro che avanti, spunta l'ombra di Carlos Bacca. Pietra di paragone per i bomber di oggi, ma anche pedina importante di mercato per giugno.
Bacca, pietra di paragone e risorsa per il futuro
Cosa c'entra l'ex bomber, ora a Villarreal? Beh, intanto funge da pietra di paragone, perchè per lui nel nostro campionato sono arrivate trentuno reti in due stagioni, anche a fronte di un rapporto poco idilliaco con Montella nella scorsa annata. Che poi è il motivo per cui il colombiano è dovuto andare a cercarsi spazio e gol in Spagna. Un prestito, con diritto di riscatto fissato a dodici milioni di euro. Certo, non un assegno faraonico, ma che in tempo di Fair Play Finanziario fa certamente brodo. Ed ecco il motivo del richiamo al futuro. Le due società stanno cercando un accordo, forti della volontà del calciatore di rimanere nella Liga. Certo, gli spagnoli vorrebbero uno sconticino, che il Milan non è disposto ad accordare. Si vedrà, ma intanto, tra passato e futuro, a Milanello bisogna parlare di presente.
Kalinic e Andrè Silva hanno deluso...
E il presente dice che le enormi difficoltà dei rossoneri a gettare la palla in porta sono un freno alla rincorsa verso le posizioni che contano. Il capocannoniere in campionato è Suso, che spesso e volentieri ha trafitto i portieri avversari da lontano o dopo un'azione personale. Quando si tratta di creare gioco per le punte, il problema è lampante. Vero, Kalinic è attaccante atipico ed è più lui a far gioco per gli altri, piuttosto che fungere da terminale, ma Andrè Silva, arrivato con l'aura dello stoccatore infallibile da area di rigore, si è goduto la libertà offerta dalle non irresistibili difese dell'Europa League, ma dal confronto con i marcatori nostrani è uscito sconfitto su tutta la linea.
...e potrebbero lasciare Milano
E dopo il loro arrivo con tanto di fanfare nella campagna acquisti estiva, c'è la seria possibilità che entrambi facciano le valigie, perchè gli investimenti, se non rendono in campo, devono perlomeno essere ammortizzati dal punto di vista finanziario. Kalinic ha meno mercato dello scorso anno, se non altro perchè ormai si è capito che difficilmente si potrà contare sulle disponibilità dei cinesi per rivalutare il cartellino del croato. Per Silva è un altro discorso, dato che la presenza ingombrante di Mendes funge pressochè da garanzia sulla possibilità di trovare una collocazione al portoghese. Rivoluzione, dunque. Ma chi al loro posto? Di nomi se ne fanno tanti, ma è ancora presto per individuare un candidato principe. A meno che il Villarreal decida di non arrivare ai fatidici 12 milioni, permettendo al Milan di riprendersi il suo vecchio bomber. Il ritorno di Bacca. Fantacalcio? Chissà. Anche perchè lo scorso anno insegna. Con il Milan, mai dire mai.
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