Micah Richards si è ritirato da poco, anche se le sue ultime apparizioni sul campo sono abbastanza datate. Colpa di una serie di infortuni al ginocchio che ha costretto l'ex Fiorentina a lasciare il calcio ad appena 31 anni. Come molti altri ex colleghi, il terzino si è trovato un lavoro in TV, facendo l'opinionista per la BBC. Ma una volta appesi gli scarpini al chiodo, si è reso conto che la vita del calciatore non è assolutamente paragonabile a quella reale. E che, come spiegano molti, chi guadagna milioni giocando a calcio vive in una bolla. Dalla quale a volte uscire è complicato e addirittura pericoloso.

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Micah Richards, il calcio…e i divorzi: “I giocatori si indebitano per tenere uno stile di vita lussuoso, poi a 35 anni si smette e…”
POCHE BRAVE PERSONE
—In un'intervista a di qualche tempo fa a TheAthletic, Richards dice la sua sui calciatori e sullo stile di vita che molti tengono... "Non mi piacciono molte delle cose che fanno i giocatori. Tutti quei baci alla maglia, allo stemma, lo fanno solamente per fare colpo sui tifosi. Se mi piace la maggior parte dei calciatori? No, direi di no. Joe Hart, Shaun Wright-Phillips, Joleon Lescott, Gabby Agbonlahor e alcuni di quelli con cui ho giocato all'Aston Villa, loro sì che sono brave persone".
DEBITI
—Il resto è rivedibile, anche perchè secondo Richards il modo di comportarsi degli ex colleghi è dovuto a una sorta di competitività di settore. "È una bolla, che ti prende e non ti lascia. È tutta una gara a chi ha la macchina più costosa, la casa più grande, l'orologio più scintillante e la fidanzata più bella. E vedo calciatori che si indebitano per tener fede a questa reputazione. Poi è ovvio che il tasso di divorzi dei calciatori aumenti a 35 anni, quando di solito ci ritiriamo".
INVIDIA
—E anche chi è rimasto nel mondo del calcio come opinionista a volte resta schiacciato da questa situazione. "Non vivi la stessa vita, perchè i soldi che guadagni non sono gli stessi. Io adesso lavoro per la BBC e lo faccio perchè mi piace davvero il calcio. Ma molti degli ex professionisti, e non farò nomi, fanno gli opinionisti perchè hanno bisogno di soldi. E ce l'hanno con i calciatori di oggi perchè sono invidiosi che ai loro tempi non si guadagnasse così tanto...". Non proprio uno scenario positivo...
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