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Messi, quanto sei pigro! Un mondiale ad…andamento lento

I numeri di Marca inchiodano il talento argentino alla proprie responsabilità. Ha trascorso un terzo del mondiale a giocare da fermo...

Redazione Il Posticipo

Messi, un mondiale fallimentare, sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico e anche....fisico. Leo è stato pigro e lento. Marca evidenzia come l’Argentina non avesse particolare organizzazione di gioco ma che anche la Pulce ci abbia messo del suo. Mezzo mondiale senza correre è inammissibile. Anche se sei il calciatore più forte del mondo.

SAMPAOLI – La povertà degli schemi di Sampaoli è emersa immediatamente: palla a Messi e c’abbracciamo? Idea profondamente sbagliata. In un calcio fisico e tattico nessun calciatore, da solo, è in grado di vincere le partite. La controprova è l’eliminazione del Portogallo. Restando all’Argentina è evidente che il CT non avesse grandi idee. È bastato ingabbiare Messi e metterlo nelle condizioni di ricevere meno palloni possibili o lontano dalla trequarti per fermare l’Argentina. Su 210 passaggi ricevuti, nelle quattro partite disputate Messi è stato raggiunto da appena due, diconsi due, passaggi in area di rigore. Contro Croazia e Islanda.

PIGRO – Anche Messi però ci ha messo del suo, confermando la sua “pigrizia” nella partecipazione al gioco. Come sempre accaduto, il numero dieci non è andato a cercarsi palloni, aspettando piuttosto che arrivassero e muovendosi su un fazzoletto di campo. Specificatamente sulla trequarti a sinistra in modo da partire palla al piede per cercare la triangolazione con i compagni o creare superiorità numerica. In Liga il giochino gli riesce, ai mondiali, no. Anche perché ha giocato praticamente da fermo...

LENTO - In quattro partite Messi ha coperto 31 chilometri in totale. 13,3 ad una velocità compresa fra lo 0 e i 7 chilometri orari, quindi camminando. Altri 8, nel range fra i sette e i 15 km/h. Ha superato la soglia dei 25Km/h per appena 612 metri. Preso atto che Messi non sia un calciatore di grande fisicità, è altrettanto innegabile che non si può pensare di vincere un mondiale superando solo una volta gli 8 Km (guarda caso contro la Nigeria, unica partita vinta) e restando ancorato nella metà campo avversaria. In tutte le partite disputate, la presenza di Messi dietro i centrocampo è impercettibile. Burdisso, non certo un campione, ma uno che in campo ha sempre dato l’anima, ha detto: “si gioca come si vive”. Ecco, appunto: forse da chi avrebbe dovuto condurre per mano l’Argentina al Mondiale era lecito attendersi qualcosa di diverso.