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Messi si confessa: “Devo migliorare nei calci di rigore e odio rivedere le mie partite”

In una lunga intervista rilasciata a una radio catalana, Messi confessa dove migliorare: i calci di rigore. E si scopre una Pulce inedita, che ama la tattica...

Redazione Il Posticipo

Leo Messi parla di calcio a 360 gradi. In un’intervista rilasciata a Radio Catalunya la Pulce si scopre: e confessa anche quali siano i suoi limiti e su cui ancora vuole lavorare. Una “confessione” che è riportata dal Mundo Deportivo.

CALCIO – Messi ama giocare a calcio e questa non è una notizia. Gli piace, però anche studiarlo. “Vedo tutto, soprattutto il calcio argentino e la Copa Libertadores, anche se qualche volta è troppo tardi e non ci riesco. Non mi piace per niente, invece, rivedere le mie partite, preferisco guardare avanti. Mi sono evoluto, ma credo sia un processo normale. Ho esordito a diciassette anni in un ruolo, oggi ne ricopro un altro ma ho imparato a cambiare il mio calcio e so dove muovermi in campo”

RUOLO - "Mi sono applicato molto per migliorare anche con il destro e nell’ultimo passaggio. Ho scoperto che preferisco ricevere il pallone da posizione più decentrata perché ho la possibilità di anticipare l’avversario staccandomi e prendendo meglio il tempo. In mezzo invece, gli spazi sono molto più ristretti e intasati. Non amo invece studiare l’avversario anche perché preferisco entrare in campo senza un’idea fissa, perché poi ci si può ritrovare in situazioni di gioco diverse e quindi incontrare il doppio delle difficoltà. Dove devo migliorare? Nei calci di rigore”.

COMPAGNI – Si parla anche dei compagni di squadra e del Barcellona. “Siamo ancora una grande squadra anche senza Xavi e Iniesta. Abbiamo cambiato per forza di cose il modo di giocare perché senza di loro c’è meno possesso palla ma ciò non significa essere meno forti. Lo stile di gioco non è cambiato. Mi piace molto dialogare con Suarez, per me è molto comodo averlo, mi offre sempre diverse soluzioni di gioco. Jordi Alba invece è... magico. Abbiamo un’intesa naturale, sa sempre dove sono e trova il momento giusto per passarmi il pallone nello spazio e con i giri giusti”.