Criticare Messi? Si può, anzi, è quasi prassi comune. La Pulce è un argomento che divide e non sempre le opinioni sul numero 10 del Barça sono unanimi. Ma la prestazione contro l'Ecuador ha convinto anche Martín Liberman, forse il critico più severo del cinque volte Pallone d'Oro.
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Questo Messi convince anche il suo peggior nemico
Criticare Messi? Si può, anzi, è quasi prassi comune. Ma davanti alla sua prestazione stratosferica anche il suo peggior nemico ha dovuto concedere l'onore delle armi al numero 10.
Liberman e la corrente anti-Messi in Argentina
Liberman, che di mestiere fa il giornalista, è da sempre una delle voci più autorevoli del "partito" che in Argentina non apprezza particolarmente Messi. Che esiste e coinvolge molti appassionati, a cui le mirabolanti avventure della Pulce in Spagna interessano poco e che ci tengono di più che l'erede di Maradona porti reti e vittorie all'Albiceleste. E su questo punto il giornalista sudamericano ha insistito spesso, ricevendo di frequente ottimi assist dallo stesso Messi,le cui prestazioni con la maglia della Nazionale non hanno esattamente rinforzato il rapporto con l'opinione pubblica.
Una lite anche con la sorella della Pulce
Il contrasto è talmente evidente (e, aggiungono molti, per partito preso) che nel 2016 persino la sorella della Pulce si è sentita in dovere di rispondere per le rime a Liberman attraverso i social network. La possibilità suo fratello gliel'ha offerta con l'ottima partita contro la Colombia, un 3-0 in cui Messi ha segnato una rete e regalato assist a Pratto e a Di Maria. Un'occasione da non perdere per una rete a porta vuota: "questa (partita) è per Liberman, che starà vedendo". E il giornalista? Ha risposto con un commento piccato: "con le donne non parlo, nè di calcio nè di altro".
L'ammissione dell'errore
Ma, nonostante questo astio, davanti alla prestazione stratosferica di Messi anche il suo peggior nemico ha dovuto concedere l'onore delle armi al numero 10. Mettendo in chiaro, ovviamente, che le sue critiche non erano a questo Messi, ma a quello apatico che di solito si vede in Nazionale. Che i commenti da lui fatti nel corso degli anni servivano a spronare la Pulce a dare il suo meglio, cosa che contro l'Ecuador ha evidentemente fatto. Insomma, un modo come un altro per non ammettere di aver torto. Ma il risultato finale parla chiaro: alla fine, anche stavolta, ha vinto Messi. E l'Albiceleste tutta. Che non ha dimenticato le critiche dei giornali e delle TV ed ha reagito "dedicando" la vittoria ai giornalisti con un coro abbastanza eloquente negli spogliatoi...
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