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Calcio, Russia e Ucraina fra boicottaggi, maglie ed esclusioni dalla nazionale

Calcio, Russia e Ucraina fra boicottaggi, maglie ed esclusioni dalla nazionale - immagine 1

Russia e Ucraina, rapporti sempre complicati, anche nel calcio.

Redazione Il Posticipo

In Ucraina la crisi rischia di degenerare e anche la FIFA ha preso posizione ma i rapporti con la Russia sono complicati da tempo abbracciando anche ambiti che dovrebbero restare lontani, come lo sport e il calcio.

2018 - Nel 2018  la tensione è ancora alta. E in occasione dei Mondiali in Ucraina ci si è a lungo posti un problema di una certa importanza. Giusto mandare la nazionale a giocare il mondiale in una nazione che è considerata autrice di un'aggressione alla sovranità nazionale?  Il rischio boicottaggio è alto. Poi ci hanno pensato i risultati a risolvere la questione. Terzo posto nel girone dietro l'Islanda e la Croazia e nessuna necessità di superare il confine (chiaramente conteso anche quello).

Calcio, Russia e Ucraina fra boicottaggi, maglie ed esclusioni dalla nazionale - immagine 1

CALCIOMERCATO - Si arriva a febbraio 2019, quando Rakytskiy perse la nazionale.  La storia risale alla finestra di calciomercato invernale quando un semplice trasferimento è diventato un caso diplomatico. Yaroslav Rakytskiy, difensore della nazionale ucraina, ha firmato un contratto per andare a giocare con lo Zenit San Pietroburgo. Una squadra russa. E neanche una qualsiasi, ma quella della città di Putin. Apriti cielo, perché in patria la scelta del calciatore non è assolutamente stata presa bene. Al punto che Rakytskiy è stato escluso e lo è tuttora dalla nazionale ucraina per scelta della stessa federazione.

POLITICA - Anche Euro 2021 non fa eccezione. Quando la Federazione ucraina ha svelato le maglie scatena un incidente diplomatico anche perché la nuova maglia dell'Ucraina rischia di generare un caso politico. In Russia, dopo aver visionato attentamente il disegno, ritengono che si voglia sollevare una questione politica scottante. Precisamente, quella relativa a Crimea e Donbass. Oggetto di discussione, anche gli slogan "Gloria all'Ucraina!" Gloria agli eroi!". Formule non casuali ma tratte da una canzone patriottica che si è trasformata in  un grido di battaglia durante la rivolta popolare del 2014, che ha portato all'allontanamento del presidente Viktor Yanukovich, molto vicino al Cremlino. La UEFA impone di cambiare maglia.