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Mercato, Branchini: “Il nostro operato utilizzato per giustificare ciò che non funziona”

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L'agente ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti affrontando gli argomenti più "caldi" legato al calciomercato

Redazione Il Posticipo

A margine dell'assemblea straordinaria della Assoagenti, Giovanni Branchini ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti affrontando gli argomenti più "caldi" legato al calciomercato. E ha lasciato intendere che i procuratori non sono il male assoluto. Anzi, spesso sono identificati come tali. Le sue parole sono riprese da tmw. 

CRISI -  Covid e crisi, il mercato è cambiato. Ed è esploso il caso legato ali parametri zero.  "Noi potremmo anche pensare a delle contromisure ma dobbiamo condividere punti di vista e valutazioni con la lega. Insieme si potrebbe certamente trovare aiuti e intese mirate a creare un equilibrio.  Da sempre, però, la sensazione è è che il nostro operato è utilizzato per giustificate tutto ciò che non funziona. Sta diventando un po' ridicolo. Non è possibile che il colpevole sia sempre lo stesso. Magari le cose non sono sempre come vengono descritte. Servirebbe un equilibrio maggiore nelle valutazioni. Oggi il potere d'acquisto dei club è diminuito e questa situazione può creare difficoltà. Oggi un calciatore è preoccupato che non possa arrivare una proposta sufficiente per cambiare".

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MERCATO - Indiscutibilmente il mercato è stato caratterizzato da movimenti a parametro zero e da rinnovi complicati. "Il mercato ha vissuto di cicli che faranno tendenza. Ha le sue leggi e non ci trovo niente di clamoroso. Se il PSG non accetta 180 milioni e corre il ischio di perderlo a parametro zero non capisco di chi sia la colpa se non di chi si accolla la responsabilità di questa decisione. La pandemia è un reale problema economico ma anche il momento per uscire allo scoperto e accettare le difficoltà economica. Ci sono situazioni in cui i calciatori hanno diritto e voglia di cambiare e non è detto che dietro queste scelte ci sia sempre la responsabilità da addossare a qualcuno.  Si tratta di una possibilità contrattuale. In Germania Alaba è andato via dopo anni. Non c'è nulla di criminale nel voler cambiare spesso sono i media ad ampliare responsabilità. Ben intesi, le hanno anche gli agenti e i calciatori, ma se uno non vuole non paga. E il discorso finisce".