Thiago Silva e Abraham trascinano il Chelsea alla vittoria nel derby contro il West Ham. Tre punti che proiettano nuovamente il Chelsea nelle zone nobili della classifica, in piena lotta per l’Europa che conta. Fra i protagonisti della gara, però, c’è anche Edouard Mendy: il portiere del Chelsea non ha effettuato un solo intervento degno di nota ma al netto della serata da spettatore non pagante, l’estremo difensore dei blues ha raggiunto il suo decimo clean sheet in campionato. Il tutto in sedici presenze ufficiali. Imbarazzante il confronto con Kepa, che per raggiungere lo stesso obiettivo ha dovuto attendere 45 partite. La scelta di Lampard, dunque, è stata quando mai azzeccata nonché appoggiata da Cech. Uno che di portieri se ne intende. E che ha dato tantissima fiducia all’ex portiere del Rennes che ha raccontato le sue sensazioni a Football London.

FIDUCIA – Avere il sostengo di Cech è qualcosa di molto importante per un portiere. “Per me è uno dei migliori e se un personaggio del genere ti sostiene allora sei quasi obbligato a giocare bene. Ho la fortuna di allenarmi con lui, il che significa che posso imparare e ascoltare i suoi consigli”. L’ex è assai prodigo. “Mi dice dove pensa che io possa migliorare. Ovviamente, per me è un vero privilegio. Sto già cercando di sfruttare i suoi consigli ogni giorno e continuerò a farlo”. Anche perché i risultati si vedono sul campo. In tutti i sensi. “Mi ha aiutato in diversi aspetti trasmettendomi le sue esperienze. E spesso sono indicazioni che mi aiutano a migliorare rapidamente e completare un altro step. L’unica cosa che devo fare è ascoltare e mettere in pratica ciò che mi dice”.
UMILE – Mendy, fra le sue doti, ha anche l’umiltà. “Quando Cech mi parla io sono sempre aperto e pronto ad ascoltare. Anche perché viene da qualcuno che ha vinto praticamente tutto e ha giocato ai massimi livelli per così tanti anni. Sono davvero felice di far parte di questa squadra. Quindi ora tocca a me dimostrare che merito di far parte di questa rosa. Mi è stata data l’opportunità di giocare per questo club. E ho il dovere di dimostrare perché l’allenatore ripone la sua fiducia in me”.
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