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Matuzalem: “Voglio allenare i ragazzi e sogno una carriera come Simone Inzaghi”

BOLOGNA, ITALY - APRIL 18:  Francelino Matuzalem # 5 of Bologna FC in action during the Serie B match between Bologna FC and AC Spezia at Stadio Renato Dall'Ara on April 18, 2015 in Bologna, Italy.  (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

L'ex calciatore, oggi a 41enne, si immagina un futuro legato comunque al mondo del pallone e al recupero dei ragazzi meno fortunati.

Redazione Il Posticipo

Francelino Matuzalem si vuole dare al sociale senza perdere di vista il calcio. L'ex calciatore, oggi a 41enne, si immagina un futuro legato comunque al mondo del pallone e al recupero dei ragazzi meno fortunati. Obiettivo, toglierli dalla strada e incanalarli verso lo sport. Le sue parole sono riprese da tmw. 

NATAL - Matuzalem è tornato a casa. "Sono a Natal dove sono cresciuto e mi godo la famiglia. Torno spesso in Italia a trovare i miei figli. Ho comunque in mente di tornare in Italia e allenare in un settore giovanile. L'idea di allenare i ragazzi mi piace. Sogno un percorso come quello di Simone Inzaghi, che ha iniziato con i più giovani e poi è diventato un grande allenatore. E voglio anche aprire una scuola calcio per i ragazzi meno fortunati che abbia anche un campo da beach volley. Aiutarli a scegliere la strada giusta. So cosa significano certe realtà. Ho visto tanti ragazzi finire in galera, o addirittura assassinati. Io mi ritengo una persona molto fortunata".

ITALIA - Anche se l'impatto con l'Italia non è stato facile. "Lasciare il Brasile è complicato, mi dovevo ambientare, non parlavo neanche l'italiano. Ho iniziato la mia carriera in Italia a Napoli, in una città passionale. Siamo subito stati promossi in serie A, poi sono stato il primo giocatore straniero al Piacenza, Novellino mi stimava moltissimo. Poi ho giocato con Roberto Baggio, è stato un sogno. Parlava molto con me, mi ha dato tantissimi consigli. Un talento straordinario, ma simpatico e umile. L'unica squadra a cui ho dedicato un tatuaggio però è il Genoa. Ho vissuto due anni splendidi e ho avuto e dato tanto affetto".

NAZIONALE - Resta solo un rimpianto. La nazionale: "Ho avuto una bella carriera. Se m guardo indietro è già una vittori. Mi resta solo un cruccio. La nazionale. Giocare con la maglia del Brasile è il sogno di chiunque sia nato nel mio paese. In ogni caso, il bilancio resta comunque largamente positivo. Sarebbe stato bello vincere anche un campionato di Serie A, ma mi sono consolato con la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Quella Lazio ha battuto l'Inter di Mourinho".