Un collega può dare una mano. Un vero amico, invece, può fornire un aiuto a tutto tondo per agevolare la vita all'altro. Il rapporto pluriennale di Lionel Messi con Javier Mascherano è del secondo tipo. El Jefecito non avrebbe mai giocato nel Barcellona, se non fosse stato per Leo.


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La…fortuna di Mascherano: “Al Barça grazie a Messi. Guardiola non mi avrebbe mai acquistato”

BUENOS AIRES, ARGENTINA - JANUARY 25: Javier Mascherano of Estudiantes poses with a plaque given to him by San Lorenzo soccer club to honor his career before a match between San Lorenzo and Estudiantes as part of Superliga 2019/20 at Pedro Bidegain Stadium on January 25, 2020 in Buenos Aires, Argentina. (Photo by Marcos Brindicci/Getty Images)
IL FAVORE
—L'ex capitano della nazionale argentina ha raccontato il suo rapporto con il campione del mondo qualche tempo fa a TyC Sport. "Dei giocatori che ho visto, Messi è il migliore, il più completo. Sembra che il tempo non passi per lui. Riesce sempre a trovare un modo per adattarsi al ritmo della partita, allo scorrere del tempo e per poter trovare la posizione e la prestazione migliore in base alla partita. L'ho sempre apprezzato molto. Lavora in campo e non fa parlare di sè fuori. E poi si è saputo evolvere. Ha iniziato a giocare come esterno per diventare un giocatore totale ma senza perdere abilità”. Un uomo squadra insomma. E soprattutto anche un amico. Senza Messi, Mascherano non avrebbe mai giocato in Catalogna. “Già ai Mondiali in Sud Africa, Leo aveva detto a Pep di ingaggiarmi al Barcellona ma lui non ne voleva sapere. Aveva paura del mio carattere. Pensava che avrei potuto creargli dei problemi se non avessi giocato".
NON VOGLIO PROBLEMI
—Un no, insomma. Diventato poi un sì grazie alla Pulce. "Ovviamente Leo mi ha aiutato molto al mio arrivo. Ho fatto una chiacchierata con Pep prima di firmare. Mi ha parlato della sua preoccupazione, mi ha specificato più volte che sarei stato un sostituto e di non volere problemi. Gli ho detto che ero lì per migliorare, per imparare, per essere in una squadra che avrebbe gareggiato per molti titoli. Nel primo incontro di persona, Guardiola mi disse subito che ero una riserva. Ed era vero. Il mio stile non era compatibile con quello che richiedeva lo stile di gioco del Barcellona, ma io mi sono ripromesso che mi sarei adeguato. E oggi posso dire che il miglior allenatore della mia carriera è stato Pep". E il miglior compagno di squadra? Beh, Non c'è neanche bisogno di dirlo...
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