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Martin Palermo e quell’addio impossibile a Diego: “Pensavo sarebbe arrivato a cent’anni. Mi rifiuto di accettare che sia morto, Dio esisterà sempre”

(Photo by Chris McGrath/Getty Images)

Il Pibe de Oro non c'è più e nel cuore degli argentini lascia un vuoto enorme. Soprattutto in chi, come Martin Palermo, lo ha conosciuto bene. El Titan ci ha giocato assieme e poi è stato allenato da lui in nazionale. E in una lettera spiega...

Redazione Il Posticipo

Come si affronta la morte di un mito? In Argentina lo hanno imparato negli ultimi mesi, quando tutto il paese si è trovato costretto a dire addio a Diego Armando Maradona. Il Pibe de Oro non c'è più e nel cuore degli argentini lascia un vuoto enorme. Soprattutto in chi, come Martin Palermo, lo ha conosciuto bene. El Titan, storico centravanti del Boca e dell'Albiceleste, ci ha giocato assieme e poi è stato allenato da lui in nazionale. E in una lettera a The Players' Tribune spiega che in fondo si rifiuta ancora di accettare che Diego se ne sia davvero andato.

DIEGO E MARTIN - Un rapporto che inizia a metà anni Novanta, quando il Diez torna in Argentina."Sono stato fortunato ad aver giocato con lui negli ultimi mesi della sua carriera. Non era il Diego del Napoli, ma era comunque pazzesco. Metteva il pallone dove voleva, ti lasciava a bocca aperta". Poi, il nuovo incontro, quando Maradona è il CT della nazionale. Nel 2009 Palermo ha 35 anni, torna da un infortunio gravissimo e non gioca con l'Argentina dal 1999. Ma servono i suoi gol, perchè se non si batte il Perù l'Albiceleste rischia di non andare ai mondiali. E quindi Diego chiama di nuovo El Titan. "Giochiamo a Buenos Aires, sotto il diluvio. Segniamo, grazie a Dio, ma il Perù pareggia. Game over, ciao mondiali. La gente comincia ad andarsene dallo stadio, ma Diego, molto criticato per aver convocato un vecchio come me, ci crede ancora. Ci danno un corner, mi trovo davanti il pallone e lo butto in rete. Lo stadio esplode, io corro come un matto e arriva anche Diego, che si tuffa sull'erba. Che notte!".

 (Photo by Alejandro Pagni - Pool/Getty Images)

INACCETABILE -  Tra i due c'è un rapporto che va al di là del campo. Ecco perchè la morte di Maradona è così difficile da accettare. "Quando ho sentito la notizia, ho immediatamente mandato un messaggio a un giornalista che so che gli era molto vicino. Quando mi ha detto che era vero non potevo crederci. Tante volte sembrava che Diego fosse in pericolo e spuntavano fuori notizie sulla sua morte, quindi ho pensato 'ok, magari lo stanno solo dicendo in giro e non è nulla'. E spesso non era nulla, Maradona ce la faceva sempre, quindi ho pensato che fosse una di quelle di volte e non ho smesso di sperarci. Ho anche mandato un messaggio a Claudia per sapere se era vero. Mi ha detto di sì, ma io continuavo a non crederci, il mio cervello si rifiutava di accettarlo. Per me, Diego non se ne sarebbe mai andato. Ero certo che sarebbe arrivato a cent'anni". Così non è stato. E prima o poi anche El Titan lo ammetterà a se stesso. "Non so quando comincerò a fare i conti con la realtà. Forse arriverà un momento in cui lo accetterò, così come ho dovuto fare con la morte di mio figlio. Ci sarà un punto in cui dirò 'ok, non c'è più, non lo vedrò mai più'. Ma non è ancora accaduto, perchè è quasi assurdo. Per me, Diego c'è ancora. Dio esiste sempre. E in qualche maniera, sempre esisterà"-