Jesse Marsch era arrivato a Lipsia con un compito molto complicato, non far rimpiangere Julian Nagelsmann, che aveva portato il club in semifinale di Champions League. E il fatto che il nuovo tecnico si sia portato a Säbener Straße due tasselli importanti come Dayot Upamecano e Marcel Sabitzer non lo ha di certo aiutato nella sua esperienza con il club sassone. I risultati hanno fatto il resto, con l'eliminazione nel girone di Champions League (seppure arrivando terzi dietro a Manchester City e Paris Saint-Germain) e qualche sconfitta di troppo. Risultato, esonero, squadra a Tedesco e lo statunitense senza panchina. Per poco, perchè a puntare su di lui c'è stato il Leeds, orfano di Bielsa.

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Marsch e…l’inferno a Lipsia: “Non mi sentivo a mio agio lì, non era il posto che faceva per me…”

FRANKFURT AM MAIN, GERMANY - FEBRUARY 20: Jesse Marsch, Manager of RB Salzburg reacts during the UEFA Europa League round of 32 first leg match between Eintracht Frankfurt and RB Salzburg at Commerzbank Arena on February 20, 2020 in Frankfurt am Main, Germany. (Photo by Matthias Hangst/Bongarts/Getty Images)
I metodi di Marsch sembrano aver rivitalizzato il Leeds e il tecnico a stelle e strisce sembra trovarsi molto meglio a Elland Road che alla Red Bull Arena, come ha candidamente confermato lui stesso...
LIPSIA - I metodi di Marsch sembrano aver rivitalizzato il club e il tecnico a stelle e strisce sembra trovarsi molto meglio a Elland Road che alla Red Bull Arena. A confermarlo è lui stesso, in un'intervista a SkySports in cui ammette candidamente che il Lipsia non faceva per lui. "La cosa più importante che ho imparato a Lipsia è che non era il posto giusto per me. Non mi sentivo a mio agio lì, non mi sentivo inserito nella situazione. E volevo trovare un club in cui provare le sensazioni che provo qui a Leeds". Del resto, anche dover sostituire uno come Bielsa non è semplice. Ma il modo di allenare e di gestire i calciatori di Marsch, in effetti, è più simile a quello del Loco che a quello del mini-Mourinho di Landsberg am Lech.
RANGNICK - Ma per quanto lo statunitense abbia avuto difficoltà a Lipsia, non può non menzionare l'importanza della Red Bull nella sua carriera, nonchè di un collega che ora si ritrova come avversario in Premier. Ralf Rangnick è stato il mentore di Marsch ai New York Red Bulls e lo ha seguito da vicino nell'ottimo percorso al Salisburgo. Insomma, un maestro in piena regola. "Mi ha aiutato a capire come si pensa al calcio in una maniera molto, molto dettagliata. Mi ha permesso di avere in testa una vera e propria esplosione di idee e penso che sia quello che mi ha reso il tecnico che sono oggi". Ma Lipsia no, proprio non andava bene...
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