Marcelo lascia il Real come l'ha trovato. Con il sorriso e la consapevolezza di aver dato tanto e ricevuto tantissimo. Il brasiliano, in conferenza stampa, ha parlato anche del rapporto con Ancelotti. Le sue parole sono riprese da Marca.


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Marcelo: “Ero inca**ato con Ancelotti, ero egoista. Ho capito che si vince facendo squadra”

MADRID, SPAIN - APRIL 27: Marcelo of Real Madrid controls the ball during the UEFA Champions League Semi Final First Leg match between Real Madrid and Chelsea FC at Estadio Alfredo Di Stefano on April 27, 2021 in Madrid, Spain. Sporting stadiums around Spain remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Denis Doyle/Getty Images)(Photo by Denis Doyle/Getty Images
IL REAL
Impossibile non partire dal primo giorno al Real e... dal primo senza. "Ci siamo incontrati e abbiamo deciso che era meglio non continuare. Ti commuove, certo, non è facile lasciare il club della tua vita. Quando sono arrivato era tutto molto strano, avevo visto Madrid solo in TV, il Bernabéu mi ha impressionato. Ci ho messo due settimane per capire dove mi trovassi. il mondo non sta finendo, non smetterò di vivere perché lascio il Real Madrid. Ci sono altre cose belle nella vita. Abbiamo deciso così. È un giorno di gioia, non me ne vado sconvolto. I tifosi avrebbero preferito non partissi e questo mi ha regalato tanta gioia, lascio in eredità tantissimo amore nei loro confronti e la consapevolezza di essere stato apprezzato prima come uomo e poi come calciatore. In questa stagione ero incazzato con Ancelotti, poi però è finita a baci e abbracci. Ero egoista, Non capivo che per vincere devi fare squadra. Volevo giocare di piùho capito qualcosa che non sapevo, ed è che puoi essere un protagonista fuori dal campo. Non volevo restare al Madrid senza contribuire. Non volevo restare per pietà né per riconoscenza. Con gli anni ho acquisito maturità, esperienza. Adesso mi sono preparato per tutto ciò che verrà.
FUTURO
Escluso un futuro appendendo immediatamente gli scarpini al chiodo. Così come da allenatore. "Il futuro non mi spaventa, quello che dovevo fare l'ho fatto, la storia è già scritta. Io "Sono molto contento di me stesso. La mia famiglia è molto orgogliosa di me. Mi sento ancora giovane penso ancora di poter giocare ma non ho ancora deciso dove. Se dovessi giocare contro il Real non sarà un problema, sono un professionista ed è proprio qui a Madrid che ti insegnano ad essere professionale. i certo non diventerò un allenatore credo di avere altre caratteristiche. Non ho mai capito sino in fondo né i sistemi di gioco né gli schemi, pur divertendomi molto a giocare. A me piace il pallone non credo neanche che proverò a diventare un tecnico".
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