Marcello Lippi, CT della nazionale che esattamente dodici anni si laureava Campione del Mondo, è ospite ai microfoni di “Radioanch’io lo sport” e parla di Mondiale. Presente e passato. Con un occhio al mercato e uno alla Coppa. Per il CT campione del mondo 2006, a Russia 2018 vince il Belgio. Lippi sarebbe contento del possibile arrivo di CR7 alla Juventus. E l’Italia? Fiducia a Mancini. Ecco le sue dichiarazioni.
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Marcello Lippi: “Nel 2006 Gattuso minacciava…di uccidermi. Il mondiale lo vince il Belgio “
Marcello Lippi, intervistato su "Radio anch'io lo sport", parla a 360° a dodici anni dal trionfo mondiale di Berlino. Il CT pronostica il Belgio vincente, ricorda il Mondiale 2006 e analizza il flop delle grandi a Russia 2018. E ne ha anche per...
EQUILIBRIO - "Non esistono più le cosiddette piccole. Tutti i paesi, anche quelli con dei campionati modesti, hanno 14-15 giocatori in giro per l’Europa che riescono a fare una squadra. E giocare contro di loro non è facile. Le big hanno fallito per due motivi. Vi sono tensioni e aspettative, e i grandi campioni non hanno compagni così forti, quindi ciò che riescono a fare nelle squadre di club non riesce al mondiale. In generale non è un mondiale di basso livello: in Belgio ci sono grandi calciatori, tre-quattro sono fra i migliori al mondo. La Francia, uguale. L’Inghilterra è cresciuta tanto con allenatori diversi e mentalità diversa. Non è il solito calcio inglese: si vede da City, United, Tottenham e anche lì hanno squadre giovani, che dureranno nel tempo. Ed è un bel problema per noi. Si registra anche un nuovo fallimento del calcio africano. Beh, cinque anni fa pensavamo che avrebbero avuto un'evoluzione continua e invece si sono fermati. Tutti i giocatori disputano campionati europei, ma non hanno avuto la stessa evoluzione”.
2006 – Spazio anche per l’amarcord. Oggi l’Italia non c’è, ma nel 2006 sì, eccome. Lippi ha capito che si poteva vincere sin da maggio. “Il primo ricordo del successo nel 2006? Nonostante il casino che successe a maggio e Calciopoli, i ragazzi riuscirono a trasformare le critiche in forza. Ricordo la grinta di Gattuso, che mi diceva che se andavo via mi ammazzava, ma anche la tranquillità e la sicurezza di Pirlo. Quella squadra aveva grandi leader come Buffon, Cannavaro e Peruzzi, il vero punto di riferimento. Ogni volta che vedo l'immagine di quel giorno, mi ritorna tutto in mente”.
FUTURO – Al netto dei ricordi, adesso serve guardare al futuro. Il tecnico viareggino è ottimista. “La ricostruzione è complicata per tutti: Brasile, Germania, Argentina e Spagna. L’Italia sta crescendo. Abbiamo giocatori che disputano la Serie A da titolari, con un allenatore propositivo ed esperto. Sono fiducioso per la Nazionale italiana. In questo momento, la Nazionale ha un numero importante di giocatori di qualità, in tutti i ruoli. Serve un allenatore che abbia in mente un calcio equilibrato e propositivo. Buffon e la Nazionale? Penso abbia già finito, anche se, nel caso in cui ci fosse bisogno, la sua fede lo porterebbe nuovamente in azzurro. Però penso che la scelta sia stata definitiva".
RONALDO – Cè tempo anche per il mercato: si parla tanto di Ronaldo. “Cristiano Ronaldo alla Juventus? Nella Juve ci sono calciatori intelligenti e le persone intelligenti sanno benissimo che un campione come Ronaldo deve avere un ingaggio diverso. Il fatto economico è l'ultimo dei problemi per lo spogliatoio. Dal punto di vista tecnico è un giocatore eccezionale e che potrà disputare almeno un trienno ai massimi livelli. Dobbiamo essere contenti se arriva un campione del genere. Aiuta il movimento. Magari ne porterà altri a ruota”.
PRONOSTICO – Inevitabile il momento dei pronostici. Dodici anni fa Lippi fece piangere la Francia, e adesso? “Io ho simpatia per Deschamps, che è stato un mio giocatore e ha fatto parte di una Juventus importante, con cui abbiamo vinto la Champions. Ma non ho simpatia per la Francia. Chi vince? Io dico il Belgio".
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