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Marcelino…pane e vino: il miracolo italiano

Un miracolo italiano a Valencia. Marcelino conduce i pipistrelli al secondo posto con il contributo di Neto, Zaza, Murillo e Kondogbia. Da scarti ad assi...

Redazione Il Posticipo

Marcelino pane e...vino? Nessun miracolo, ma se il Valencia è resuscitato è soprattutto merito suo. Dopo il 3-6 in casa del Betis, i pipistrelli volano al secondo posto alle spalle del Barcellona e davanti alle due madrilene. Dove arriveranno? Intanto si godono il momento. Grazie anche alla “colonia” italiana che si è radunata nella comunidad in cerca di rilancio.

Come va Zaza? Un momento d'oro

Zaza si sta prendendo una grande rivincita dopo l'Europeo. Era ora. Il tempo si era fermato a due estati fa. Quel maledetto rigore alla Germania, calciato alle stelle dopo una rincorsa “sui generis”. Nell'era dei social network, merce rara di scambio per vignette, foto e videomontaggi. Una pressione mediatica difficile da sopportare. Non a caso il ragazzo ha faticato parecchio per riprendersi, rischiando persino di perdere la partita con la negatività. Al West Ham gioca poco e male. A gennaio se ne va in Spagna: a Valencia ritrova se stesso e i gol. Piazza la sua prima tripletta al Malaga in appena otto minuti di gioco. Poi continua a segnare con regolarità. Adesso è un protagonista della Liga e pensa al Mondiale. Ventura non lo vede. Ma non è detto che sia l'attuale CT a diramare le convocazioni...

La rivincita di Kondogbia, Murillo e Neto

In quel di Valencia si sono ritrovati anche Murillo e Kondogbia che hanno lasciato, senza troppi rimpianti (ricambiati, fra l'altro) Milano e la sponda interista. Beh, a conti fatti, il francese sembra trasformato. Esattamente ciò che l'Inter temeva. L'unico dubbio di Spalletti sulla cessione era legato alle qualità del calciatore, che non potevano essere disperse. Infatti, sono rifiorite. Fisicità, determinazione e personalità. Recupera palloni, li rigioca, si produce anche in “strappi” decisivi. E segna anche. Insomma Kondogbia è un calciatore assolutamente ritrovato nel 4-4-2 del tecnico spagnolo, che ne esalta le qualità accanto a Parejo. Da timido e impacciato, è tornato una diga impossibile da superare. Buon per l'Inter. Il miracolo di Marcelino produce soldi. Tanti. 25 milioni di euro. E che dire di Neto? Stanco di aspettare...Godot, il portiere ha deciso di riprovare l'ebbrezza di difendere, da titolare, la porta. Con il Betis ha incassato tre gol, ma in generale non sta tradendo le attese. Sicurezza e affidabilità. Un contributo importante al sogno.

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