Si parla troppo poco di Roberto Mancini? Il CT ha preso un'Italia a pezzi dopo l'assenza al mondiale 2018 e l'ha trasformata in una squadra capace di vincere Euro 2020. Ma qualcuno...lo sapeva già che il tecnico di Jesi avrebbe fatto meraviglie. Micah Richards, ex calciatore di Manchester City e Fiorentina, lo conosce molto bene e per la sua rubrica sul Daily Mail ha fatto un salto a Coverciano per una chiacchierata con il suo vecchio allenatore...

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Mancini a tutto campo: “Strano che Jorginho non abbia vinto il Pallone d’Oro. Balotelli? Magari è maturato!”
Micah Richards, ex calciatore di Manchester City e Fiorentina, conosce molto bene il CT e per la sua rubrica sul Daily Mail ha fatto un salto a Coverciano per una chiacchierata con il suo vecchio allenatore...
LA PREMIER - Si parte dall'impatto del Mancio con la Premier e con un calcio così diverso. "Vi allenavate alle 10:30 di mattina e per una sola ora! C'erano quattro o cinque giocatori che avrebbero voluto spararmi. Ti ricordi il primo mese? È stato molto complicato, ma sono stato fortunato perché abbiamo vinto quattro partite di fila. Era tutto così diverso dall'Italia, nuovi giocatori, un paese nuovo, il miglior campionato del mondo e tanti tifosi allo stadio solo per tifare la loro squadra...". Ci sono momenti indimenticabili, come l'attacco alla squadra, che senza Tourè out per la Coppa d'Africa ha bisogno di una scossa... "Era un periodo complicato e avevo bisogno di ottenere una reazione da voi. Poi quello dell'Everton è un pessimo stadio, avevamo sempre problemi lì, e abbiamo perso uno a zero. Quindi ho pensato: 'come faccio ad avere una reazione da questi ragazzi?'. E vi ho detto che senza Yaya Toure, eravate una squadra di m***a! I giocatori ce l'avevano tutti quanti con me, hanno cominciato a urlare, ma dopo quella partita le abbiamo vinte praticamente tutte…".
IL TITOLO - Compresa quella contro il QPR con il gol all'ultimo minuto di Aguero, che vale un campionato... "Penso a quel match molto spesso e mi vengono i brividi, è una delle vittorie più belle di sempre. Qualcuno di recente mi ha fatto vedere il video del gol di Aguero, mi sono emozionato tantissimo. Quella rete Sergio l'ha fatta per ognuno di noi". Richards però si chiede se sia stato più stressante quel finale di partita o i rigori nella finale degli Europei... "È diverso, i rigori sono sempre molto complicati, tu stai lì e aspetti, speri che l'avversario sbagli o che il tuo portiere la pari". In ogni caso, l'esperienza al City per Mancini è indimenticabile. "Manchester mi ha aperto la mente a un modo diverso di fare calcio, ecco perché è molto importante per un allenatore venire a lavorare in Inghilterra. Il Manchester City è un pezzo della mia vita, un pezzo del mio cuore, sono orgoglioso perché abbiamo cambiato le cose in città. Con lo United che aveva Ferguson era difficile ottenere quello che noi abbiamo ottenuto, il che mi rende molto felice, molto orgoglioso. È bello, perché quando vinci hai un posto nella storia di un club".
LA NAZIONALE - E di una nazionale. La stessa che ora va guidata alla qualificazione ai Mondiali. Richards però ha una curiosità: perchè niente Pallone d'Oro a Jorginho? Anche il CT non è poi così convinto della cosa..."È strano, no? Ovvio, se giochi nell'era di Messi e di Ronaldo è difficile per tutti vincerlo. Ma Jorginho è arrivato in finale di FA Cup, ha vinto la Champions League, gli Europei e la Supercoppa Europea, perché non poteva vincere anche il Pallone d'Oro?". L'ultimo argomento, e non poteva essere altrimenti, è Balotelli. Uno che sta a cuore sia a Mancio che a Richards... "Erano tre anni che non parlavo con Mario, l'ho convocato perché è vecchio, ha 31 anni, magari è maturato! Quando Mario è arrivato a Manchester era un talento incredibile, giovane e con grandissime qualità. E si è sempre allenato bene, è un bravo ragazzo, ma tu lo sai bene questo. La tecnica non gli è mai mancata, magari non ha sempre avuto la testa giusta che gli permettesse di essere costantemente uno dei migliori calciatori al mondo. E quando sei un calciatore a questi livelli, devi sempre lavorare molto duro…". La speranza, per gli azzurri, è che Balo ora l'abbia capito...
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