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Mourinho si coccola Rashford, l’ammazzagrandi dello United

Vent'anni, più di cento presenze con i Red Devils e sopratutto una certa tendenza a segnare alle big. Lo United si gode Rashford, l'ultima stella del suo vivaio.

Redazione Il Posticipo

Prendere gol non è mai piacevole, ma certe volte una rete subita può rappresentare...un marchio di qualità. Impossibile? No, se a realizzare la rete è Marcus Rashford, vent'anni compiuti da poco, stella del Manchester United e della nazionale inglese. L'ultimo prodotto delle giovanili dei Red Devils, che bazzica l'Old Trafford dal 2005, ha risolto il complicatissimo match della squadra di Mourinho contro il Liverpool di Klopp. Alla prima partita da titolare in Premier dopo più di due mesi, una doppietta che conferma lo status di ammazzagrandi dell'attaccante dello United. Di fronte a lui Alexander-Arnold ha una pessima giornata e la squadra di Manchester si lancia alla conquista del secondo posto, unico obiettivo possibile visto lo strapotere dei cugini.

Rashford, contro le grandi una vera e propria tassa

A proposito di City, anche la squadra di Guardiola, nonostante la vittoria a Old Trafford di dicembre, è tra le vittime stagionali di Rashford, che Mourinho continua ad impiegare con costanza (sebbene non sempre dal primo minuto) nonostante l'arrivo di Sanchez ed il buon periodo di forma di Martial. E poi, caso o no, il tecnico portoghese lo schiera quasi sempre nell'undici iniziale quando si gioca contro una pari livello, assecondando così la tendenza del ventenne ad esaltarsi quando l'avversario è una big. Tendenza inaugurata nel giorno del suo esordio in Premier League, poco più di due anni fa. Doppietta all'Arsenal e il calcio inglese scopre un nuovo predestinato.

Un ventenne con esperienza da veterano

Un talento così precoce, lampante e soprattutto maturo che sembra quasi strano che siano passate appena due stagioni da quel primo momento di gloria. Nel frattempo sono arrivate 110 presenze, 31 reti e 16 assist in tutte le competizioni, non certo cifre che si associano ad un ragazzo che non è più un teenager da appena quattro mesi. E che conta anche quindici caps e due gol con la nazionale di Sua Maestà, con Southgate che certamente gli sta già prenotando un posto per il volo verso la Russia. Nel frattempo, il giovanotto continua a segnare e chissà che nella sfida di Champions contro il Siviglia, che può valere l'ingresso ai quarti, Mou non si presenti di nuovo con la linea verde, schierando Rashford e McTominay, che ha ben figurato anche contro il Liverpool.

Mou batte Klopp con cinismo e gestione

Nella sfida contro la sua bestia nera Klopp, lo Special One la gioca come meglio non potrebbe. Cinismo allo stato puro, due occasioni e due reti (di Rashford, ça va sans dire) nei primi ventiquattro minuti. Poi qualche altro acuto ed un secondo tempo di gestione, nonostante lo spettacolare autogol di Bailly, che trafigge un incolpevole De Gea con un improbabile colpo di tacco in giravolta che avrebbe fatto impallidire Roberto Mancini. Nel Liverpool prova opaca delle bocche di fuoco, con Salah e Firmino mai davvero pericolosi nonostante un forcing durato tutto il secondo tempo. Ora la seconda posizione è più lontana e c'è da guardarsi dal Tottenham. Che però, a sua volta, tra due partite dovrà stare attento a Rashford. Che contro le grandi ha evidentemente un conto aperto.