Malagò punta alle larghe intese: rifiuta il concetto di muro contro muro, rimandando il discorso sui diritti TV alla prossima assemblea di Lega. Questa è servita soprattutto a raffreddare gli animi e richiamare un po’ tutti all’ordine. Comune. Nel senso che è necessario trovare un accordo.
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Malagò, alla ricerca di grandi intese
Malagò alla ricerca delle grandi intese: si augura non vi sia muro contro muro per i diritti TV e auspica l'elezione della governance il prossimo 7 maggio.
Malagò, Sky e Mediapro
Occhi e orecchie dei tifosi e degli appassionati sono tutti sul caso Mediapro. In questo senso il presidente del CONI è stato molto chiaro. Ha respinto l’ipotesi di guerra fra il colosso spagnolo e l’emittente satellitare, ma fa presente che a Sky avessero tutti i diritti di alzare un muro sino a che Mediapro non avesse versato il bonifico a garanzia dell’impegno preso. A questo punto si può anche intavolare una trattativa, che si spera sia breve. Non è nell’interesse di nessuno ritrovarsi a primavera inoltrata senza interlocutori, considerando che Mediaset, con ogni probabilità, potrebbe “accontentarsi” delle big.
Su Lega e FIGC: governance il 7 maggio?
Altro argomento caldo, la presidenza e la governance di Lega. Malagò ha ricordato quanto sia utile trovare un accordo non solo per i diritti televisivi, ma anche e soprattutto per ritornare a essere credibili come istituzione. In questo senso la nuova assemblea è stata convocata il 7 maggio, sempre al CONI, in concomitanza della ”tre giorni” di Coppa Italia, in modo da trovare una soluzione definitiva. Malagò in questo senso è ottimista. Probabilmente i lavori saranno più lunghi e complessi e la soluzione inevitabile: si arriverà ad leggere il consiglio di Lega. Il Presidente del CONI non vuole spingersi oltre quella data. Cosi come anche i tempi per la FIGC si restringono: l’11 aprile il commissario Fabbricini incontrerà le varie componenti nella speranza di trovare una soluzione. La sensazione è che si voglia uscire da questa situazione di stallo nel minor tempo possibile, anche sopportando qualche scossone, purché garantisca una soluzione duratura che accontenti tutti gli strati sociali calcistici: nobiltà, media borghesia e terzo stato. Un po’ complicato…
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