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Macía entusiasta di La Spezia: “Sembra Liverpool, stesso tifo, stesso orgoglio e senso di appartenenza”

Macía entusiasta di La Spezia: “Sembra Liverpool, stesso tifo, stesso orgoglio e senso di appartenenza” - immagine 1
Il dirigente ha tracciato un primissimo bilancio della sua esperienza: è in Liguria perché convinto dal progetto della famiglia Platek.

Redazione Il Posticipo

Eduardo Macía, prime parole Chief Football Officer dello Spezia Calcio. Il dirigente ha parlato ai canali ufficiali del club ligure tracciando un primissimo bilancio della sua esperienza: è in Liguria perché convinto dal progetto della famiglia Platek.

IMPATTO

L'impatto è stato positivo: "Diciamo pure che è il primo motivo che mi ha spinto ad accettare lo Spezia. Voglio contribuire a costruire il futuro di questo club che ha qualcosa di simile al Liverpool. Entrambe le città e le persone hanno delle similitudini: il porto, si trovano nella parte nord-occidentale del Paese, il calore che portano alle partite i tifosi e il sostegno che danno ai giocatori. In questa città i tifosi sono davvero orgogliosi del loro Club. La passione è la chiave che contraddistingue anche la proprietà. La famiglia Platek ha un progetto  ambizioso e solido. Ideale, per me che ho sempre considerato la competitività come un punto chiave. Ho già avuto un primo colloquio con Gotti ed è stato molto positivo. Ho totale fiducia nei suoi confronti, condividiamo l'idea di continuare a lavorare perché il calcio non perdona. Appena ci si rilassa, si fa presto ad andare a fondo molto velocemente, pertanto dobbiamo sempre mantenere alta l'asticella della concentrazione".

PROSPETTIVE

Macía ha visto giocare lo Spezia. E vede ancora enormi margini di miglioramento. "Il calcio è fatto di sfide, ma bisogna anche saper interpretare cosa significa quella parola a seconda del club in cui si lavora. Ci sono differenze evidenti tra gli obiettivi del Liverpool, del Valencia o della Fiorentina e quelli dello Spezia. Questa è una rosa che può ancora crescere tanto. L'idea comune è di portare a casa i risultati, anche importanti, ma sempre restando con i piedi per terra, dando il 100% e non pensando mai che basti dare di meno. Ho molto apprezzato alcuni giovani che scendono in campo con personalità, senza paura. É fondamentale tenere a mente che, se non si raggiunge un obiettivo finale, si può sempre migliorare. Le realtà emergenti hanno bisogno di basi solide, siamo all'inizio del cammino, non basta parlare di "salvezza", ma di come vogliamo raggiungere questo obiettivo. E a quel punto ci evolveremo ulteriormente".