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Luke Tuffs, l’allenatore apertamente gay: “Ho fatto coming out da ubriaco, ho mostrato ai compagni la foto…”

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Luke Tuffs, attualmente allenatore del Leatherhead FC, ha fatto coming out da giovanissimo e...per sbaglio. Ma ora è un esempio per molti e chiede ai colleghi e ai calciatori di cambiare la situazione del calcio attuale...

Redazione Il Posticipo

Quando si parla di omosessualità, soprattutto negli sport di squadra, si tocca un argomento delicato. E in molti hanno sottolineato quanto timore ci sia da parte dei colleghi nel dichiarare la propria omosessualità, invitando a non avere paura di dichiararsi. Ma non è così semplice. Un conto è rivelare una cosa del genere alla propria famiglia e agli amici, un altro è farlo pubblicamente. Eppure ci sono esempi che possono servire. Come quello di Luke Tuffs, attualmente allenatore del Leatherhead FC, squadra della Isthmian League Premier Division, la settima divisione inglese. Uno che ha fatto coming out da giovanissimo, come ha spiegato al Sun.

COMING OUT - Tuffs giocava nelle giovanili del Camberley Town e una sera l'alcol...gli ha dato una mano. "Non è stato intenzionale, ero ubriaco e ho fatto vedere ai miei compagni una foto del mio fidanzato. Me ne sono pentito immediatamente. Una o due settimane dopo l'ho detto ai miei genitori, perchè pensavo che tanto lo avrebbero saputo venendo a qualche partita. Qualche giorno dopo sono andato agli allenamenti a testa bassa e i compagni mi hanno detto 'stavi cercando di dirci qualcosa?'. E io ho risposto che forse era così. Ma tutti l'hanno presa molto bene, c'è stato un commento di qualcuno ma l'hanno zittito subito. Se ci ripenso era qualcosa di cui mi preoccupavo tutto il tempo". Ora come ora, il problema non sussiste più. E avere un allenatore apertamente gay in panchina non cambia nulla al Leatherhead, dove Tuffs ha trovato una seconda famiglia. "Non ho mai avuto problemi tra i dilettanti e comunque per fare calcio ci vuole pelo sullo stomaco, non penso che sarei sopravvissuto altrimenti. Ma sono fortunato, sono circondato da persone buone e il nostro successo arriva dall'essere un gruppo. Molti dei miei amici, lo staff ma anche i giocatori, mi prendono in giro perchè sono gay ma va bene, perchè viene da persone che mi vogliono bene. La cosa importante è che loro mi conoscono, il che vale anche per i nostri tifosi. Ma se lo fa un avversario o un tifoso di un'altra squadra non va bene".

I PROBLEMI - Ci sono però degli ostacoli al coming out, alcuni dei quali insiti nel mondo del calcio. "Le nuove generazioni non ci fanno caso, ma nel calcio ci sono persone un po' più anziane che farebbero fatica ad accettare l'idea di un calciatore gay. Non è colpa loro, sono cresciuti così, non possiamo pretendere che a 60 o 70 anni cambino il loro modo di pensare. E un altro problema sono i proprietari, pensate al Newcastle dei sauditi. Lì è illegale essere omosessuali, quindi perchè dovrebbero acquistare un calciatore apertamente gay?". Tuffs, comunque, vuole fungere da esempio, ma chiede qualcosa in più dai colleghi. "Ci sono ragazzi e ragazze che su Instagram mi scrivono perchè vogliono parlare di calcio con un altro omosessuale, io cerco di dar loro tutto il supporto che posso. Ma mi chiedo una cosa: se io posso avere l'impatto che ho allenando in settima divisione, cosa potrebbe fare qualcuno che gioca in Premier League dichiarandosi apertamente gay? Per rompere il silenzio ci vuole qualcuno che abbia già rivelato la sua omosessualità da giovane, mentre gioca nelle giovanili di un grande club e prima ancora che diventi famoso. In questo modo, se dovesse diventare una stella, farebbe la differenza per molti. Spero di vedere accadere qualcosa del genere, ma è difficile da immaginare". La speranza è che presto non lo sia più...