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Luisito Suarez sta con…Luisito Enrique: “Fa bene a fare a modo suo. Ramos deve capire che non è eterno…”

(Photo by Denis Doyle/Getty Images)

Intervistato riguardo le possibilità della Spagna di Luis Enrique agli Europei, Luisito Suarez non si è nascosto. Anzi, si è schierato apertamente a favore delle scelte del CT, che ha lasciato a casa nomi importanti...

Redazione Il Posticipo

Silenzio in Spagna, parla Luis Suarez. E nonostante tutto il rispetto che da quelle parti hanno per il Pistolero, di Luis Suarez ce n'è quasi uno solo. Per tutti Luisito, uno dei due calciatori capaci di vincere il Pallone d'Oro della storia del calcio spagnolo e soprattutto campione d'Europa con le Furie Rosse nel 1964. Uno che anche in Italia ha detto la sua, considerando che era una delle stelle dell'Inter di Herrera. Intervistato da AS riguardo le possibilità della Spagna di Luis Enrique agli Europei, Suarez non si è nascosto. Anzi, si è schierato apertamente a favore delle scelte del CT, che ha lasciato a casa nomi importanti (a partire dal Gran Capitan Sergio Ramos) e che per la prima volta ha compilato una lista per un torneo internazionale senza un calciatore del Real.

RAMOS - Le decisioni, del resto, fanno parte del mestiere, come spiega Luisito. "Quello che fa notizia è ovviamente l'assenza di Sergio Ramos, ma credo che sia quasi una legge della vita. È successo spesso che ci siano stati calciatori che sono stati per parecchio tempo senza giocare e a quel punto l'allenatore può fare due scelte: o portarli per ringraziarli della carriera in nazionale, oppure fare quello che ha fatto Luis Enrique. So che per Sergio sarà una pena, ma arriverà sempre un momento in cui ti manderanno a casa. È successo a me, è successo a Di Stefano... La nazionale non è un qualcosa che dura tutta la vita, non si può essere eterni. L'allenatore deve pensare a chi convocare basandosi sui giocatori migliori per fare quello che vuole fare".

 (Photo by Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images)

A MODO SUO - E poi l'asturiano sembra essere uno che non sta a sentire troppo quello che gli dicono gli altri... "E fa bene! Da quando come allenatore del Barcellona B ha scommesso su un modo tutto suo di fare le cose, non mi sembra che le cose gli siano andate poi così male. Dunque, mi sembra normale e giusto che continui a fare quello che pensa sia giusto. È coraggioso, crede in se stesso e tira avanti nonostante tutto. E poi nel calcio ogni modo di scegliere una squadra o di farla giocare può essere giusto o sbagliato. Le squadre e le nazionali vincono in maniere diverse e questo può piacere oppure no. Ma alla fine quello che conta davvero sono i calciatori e la loro personalità, sono loro che decidono in campo, per quanto l'allenatore possa averli plasmati. In partita non c'è tempo per guardare alla panchina e chi decide è il calciatore. Che piaccia, oppure no". Forse Luis Enrique su questo ultimo punto non sarà troppo d'accordo, ma l'endorsement di Luisito di certo gli farà piacere...