Un Luis Enrique e una nazionale spagnola come non si erano mai visti prima. Anche la Federcalcio spagnola cede alla tentazione del docufilm e, come riportato da AS ha presentato "La Fuerza del Grupo" un lungometraggio che mostra come la "roja" ha vissuto l'ultimo Campionato Europeo. All'evento hanno partecipato i nazionali convocati per le partite contro Grecia e Svezia e il presidente Luis Rubiales, che ha definito la produzione "un documentario senza filtri".
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Luis Enrique senza filtri nel docufilm: “Dobbiamo farli vomitare, gli deve scoppiare la testa”
INEDITO
—Il documentario mostra un Luis Enrique molto loquace e scherzoso, che si vede persino nel ruolo di cantante ma anche di severissimo trascinatore. Colpisce, in particolare la veemenza quando dà indicazioni ai suoi giocatori nello spogliatoio prima dell'esordio contro la Svezia: "Devono vomitare, le loro teste devono esplodere". In effetti i calciatori lo prendono in parola. Quasi mille passaggi, ma non arrivano i gol. Nella prima parte del documentario, che sarà trasmesso da Amazon Prime Video, si possono vedere i difficili inizi che la Nazionale ha avuto all'Europeo, comprese le critiche a Morata dopo la prima partita o il covid di Busquests.

DIFFICOLTÀ
—In effetti nessuna squadra in questo Europeo ha superato così tante difficoltà. Nel documentario Luis Enrique lo ricorda quasi quotidianamente. "Credete che dipendiamo da Morata per segnare? No, dipendiamo da Morata per fare pressione e difendere. Morata ne ha segnati 19. Sapete quanti attaccanti hanno più gol di Morata in Nazionale? Solo Harry Kane". Luis Enrique rincuora anche Unai Simón nell'intervallo contro la Croazia dopo il clamoroso errore. “Ho visto tante volte quello che è accaduto. Abbiamo tutti degli errori, questo lo abbiamo già superato. Adesso andremo là fuori e vinceremo questa partita. Ve lo assicuro". E in effetti andrà così. Anche perché Luis Enrique era riuscito nel suo progetto tattico. Limitare Modric. "Oggi Modric non fa la partita, è per Pedri. Al massimo darà due tocchi di palla. È l'unico giocatore che non voglio che giochi".
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