Luis Enrique allontana le voci che lo danno vicino allo United. Carrington, per adesso, può attendere. Il commissario tecnico, in conferenza stampa, è perentorio: accompagnerà la nazionale spagnola in Qatar. E poi a gennaio valuterà il proprio futuro. Le parole dell'ex tecnico di Roma e Barcellona sono riprese da AS.

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Luis Enrique: “Se anteponessi la forza al talento Pedri non giocherebbe mai. United? Io vado in Qatar”
Carrington, per adesso, può attendere. Il commissario tecnico, in conferenza stampa, è perentorio
RESTO - Luis Enrique non lascia spazio alle interpretazioni. "Sarò in Qatar con la Spagna perché ho dato la mia parola e non c'è niente che mi renda di più entusiasta che rappresentare il mio Paese ai Mondiali, poi valuteremo il mio futuro. Non so come essere più chiaro nell'esporre il concetto. Sono legatissimo a questa nazionale e a questa federazione. E mi trovo esattamente dove voglio essere".
TEST -Dopo l'Albania, l'Islanda. Squadre di medio basso cabotaggio, con tutto il rispetto. "Non sono io a scegliere le rivali, ci sono degli accordi fra le Federazioni. Di certo giocare contro squadre come queste aiuta la squadra a testarsi nel trovare spazio e soluzioni di gioco contro avversari compatti. Ci si allena a cercare varchi e a evitare le ripartenze. Ho rivisto l'amichevole con l'Albania, non mi sembra che la Spagna si sia espressa così male. Nel secondo tempo ci siamo espressi meglio che nel primo, ma in generale sono soddisfatto".

TALENTI - Luis Enrique sta svezzando tantissimi giovani talenti. Fabregas ha spiegato che nel calcio moderno contano più i muscoli della tecnica. "Può anche darsi che sia così, è un punto di vista. Di certo però nella nostra nazionale non funziona così. I calciatori devono essere anche atleti, ma se avessi l'idea di privilegiare la forza alla tecnica Pedri non solo non giocherebbe neanche un minuto, ma neanche si scalderebbe. Andiamo sempre a caccia del talento, poi è chiaro che va accompagnato dall'allenamento e da una buona condizione fisica. Comunque ho rivisto le partite di quando giocavo anche io. Era lentissimo. Pensavo di essere un calciatore di movimento invece no stavo solo in piedi per tutto il tempo della partita. Nel calcio di oggi non avrei trovato posto in nazionale".
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