calcio

Lazio, i due di picche di Luis Alberto

Due "no" che piacciono alla Lazio. Luis Alberto ha rigettato le proposte di Napoli e Siviglia. Al netto del record di gol, vuole restare e crescere in biancoceleste.

Redazione Il Posticipo

C’è chi dice no. Come Luis Alberto. Il “no” più bello che potesse udire la Lazio. Il centrocampista spagnolo ha intenzione di restare a Roma. Al netto degli scenari di mercato svelati dai quotidiani spagnoli, il nuovo beniamino della Curva Nord ha “sposato” il progetto Lazio. A lunga scadenza.

NO – Luis Alberto inseguito dal Barcellona? Non è certo una novità, specialmente dopo l’addio di Iniesta e una rifondazione in corso. Ma ciò che rimbalza dalla Spagna, via Twitter, è il “dispiacere” del Siviglia. Il club avrebbe voluto Luis Alberto, ma l’offerta (20 milioni di euro) non è neanche stata presa in considerazione dalla società. Che ha anche ricevuto una nuova offerta, anch’essa declinata.

E..NO – Luis Alberto è infatti stato seguito anche dal Napoli. La società azzurra era pronta a sborsare 30 milioni di euro per il cartellino del calciatore. Anche in questo caso, però, la risposta è stata negativa. Non è solo una questione di soldi, ma di affettività. Luis Alberto si è legato a doppio filo alla Lazio. Si trova splendidamente a Roma e ha intenzione di proseguire la sua avventura.

RECORD -  C’è poi un record da raggiungere: sinora il ruolino di marcia stagionale recita 11 gol e 12 assist. Dopo aver raggiunto Hernandes e Nedved, lo spagnolo ha messo nel mirino Candreva. Serve dunque solo un’altra rete per eguagliare il suo “predecessore”. E considerando che restano ancora tre gare, c’è ancora la possibilità di consegnarsi alla storia del club.

INTOCCABILE – Al netto del record e del rifiuto, lo spagnolo è un patrimonio tecnico più unico che raro: il suo profilo è quasi irrintracciabile in Europa. Luis Alberto interpreta un ruolo che è quasi in via d’estinzione, abbinando tecnica, visione di gioco e reti realizzate. Nessuno, nel nostro campionato, riesce a giocare sempre con il viso rivolto alla porta. Non giocasse il Mondiale sarebbe un peccato, ma paradossalmente un vantaggio per la Lazio. Che se lo ritroverebbe fresco e pronto per costruire ancora qualcosa di più importante.