Operai FIAT in sciopero per l’acquisto di Ronaldo da parte del gruppo? Una di quelle agitazioni che, numeri alla mano, si sono rivelate senza fondamento. E nei centri molto “caldi” come Pomigliano e Melfi, storicamente fra i più attivi nelle lotte sindacali, le fabbriche hanno lavorato regolarmente senza registrare assenze. La situazione si era scaldata nella scorsa settimana con la protesta USB, ma non ha portato a nessuna astensione significativa.
calcio
Lo sciopero degli operai FIAT per l’acquisto di Cristiano Ronaldo…è un flop
La sigla sindacale USB aveva proclamato un'agitazione per l'investimento della Juventus su Ronaldo. La manifestazione, però, si è rivelata un flop...
USB – La sigla USB aveva minacciato lo sciopero con tanto di comunicato. I vertici USB contestavano l’acquisto di Ronaldo. Un'operazione che, come si legge nel comunicato, non è andata giù: “Gli operai FIAT hanno fatto la fortuna della proprietà. Arricchiscono chiunque si muova intorno a questa società e hanno ricevuto sempre e soltanto una vita di miseria. La proprietà dovrebbe investire in modelli auto che garantisca il futuro di migliaia di persone piuttosto che arricchirne una soltanto [....] per le ragioni sopra descritte l'Unione Sindacale di Base di stabilimento proclama sciopero alla Fca di Melfi dalle ore 22 di domenica 15 luglio fino alle ore 6 di martedì 17 luglio 2018”. Risultato? Un flop.

NOTA – La notizia, riportata da Adnkronos, riporta anche la dichiarazione di un portavoce di FCA-Fiat-Chrysler Automobiles. “Anche oggi a Melfi, come era già capitato venerdì scorso a Pomigliano, le iniziative di protesta promosse nei giorni scorsi in tema calcistico sono state un clamoroso flop. Soltanto 5 dipendenti hanno scioperato su circa 1.700 presenti al primo turno. La percentuale di adesione è stata dello 0,3%. Ennesima conferma che i lavoratori di Melfi e Pomigliano hanno capito perfettamente che si trattava di proteste strumentali, promosse da sigle di nessuna rappresentatività reale o da singole persone che avevano come unico scopo quello di farsi pubblicità per fini personali. L’eco che hanno avuto queste agitazioni è stato enormemente sproporzionato rispetto alla realtà dei fatti che caratterizza il rapporto lavoratori-Azienda nei due impianti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA